.

DUE ANNI DI NICO: POLEMICHE, INFORTUNI E GOL PESANTI. QUAL È IL BILANCIO?

di Alessandro Di Nardo

Il 23 giugno 2021 la Fiorentina ufficializza il colpo dell'estate: Nicolas Gonzalez è un calciatore viola, con il club di Commisso che lo acquista dallo Stoccarda per 27 milioni di euro. Nico diventa così il ventisettesimo argentino della storia della Fiorentina e soprattutto l'acquisto più oneroso di sempre nei quasi cento anni di vita della società gigliata. Le aspettative, va da sè, sono alte per l'allora ventitreenne di Belen de Escobar, che all'età di vent'anni aveva lasciato l'Argentina per trasferirsi in Germania ed ai tempi era già nel giro della Seleccion. 

E adesso, dopo due anni esatti dal suo approdo in Italia, che giudizio dare sull'acquisto del numero ventidue? Il biennio di Nico è difficile da sintetizzare per quanto (molto) sia successo sia in campo che fuori. Lo si può provare a fare raccogliendo cinque immagini, cinque istantanee che raccontano cosa è stato finora Nico per la Fiorentina.

-IL DEBUTTO AL FRANCHI: All'esordio a ferragosto con la maglia della Fiorentina Nico segna subito in Coppa Italia contro il Cosenza, ma è una manciata di giorni dopo, il 28 agosto 2021, che si rivela per la prima volta al pubblico del Franchi. L'argentino parte titolare nella prima in casa di campionato contro il Torino e timbra il cartellino con un piazzato mancino dal limite.  Al termine della gara vinta dai viola, Nico rilascia una delle prime dichiarazioni da quando è in Italia rispondendo ad una domanda sulla pressione sentita quella sera: "La pressione? La sentono i dottori, io no". Manifesto programmatico di personalità, sicurezza ed esuberanza, tutte doti che impareremo a conoscere nel tempo.

-GLACIALE DAGLI UNDICI METRI - L'altra cartolina del primo anno va pescata in coda al campionato, all'ultima giornata contro la Juventus. Con una vittoria la Fiorentina tornerebbe in Europa dopo sei anni di digiuno. La squadra di Italiano vince 2-0 e Nico segna il gol della tranquillità nel finale. Lo fa su rigore, un'altra delle sue specialità oltre al colpo di testa: finora l'argentino è a sei su sei dal dischetto da quando è a Firenze, 15 su 16 in carriera. Dopo la rete Nico esulta mimando la mitraglia sotto la Fiesole, un gesto che stimola ancor di più un paragone pesante con cui ha convissuto in questi anni.

-L'INFORTUNIO E LE POLEMICHE - Avanti veloce, ottobre 2022: è forse il momento più complicato dell'argentino a Firenze. Il mondiale qatariota si avvicina e tra tifosi ed addetti ai lavori inizia a serpeggiare il dubbio che Nico voglia "preservarsi" per l'appuntamento che può valere una carriera con l'albiceleste. Dubbi che si rafforzano quando al terzo minuto della gara contro l'Inter, Gonzalez chiede il cambio per un problema fisico. L'argentino termina praticamente lì il 2022 in viola, parte della piazza è furibonda per il suo comportamento e lo saluta con freddezza alla partenza per il Qatar. Il suo Mondiale però finisce prima di iniziare: Nico si fa male una manciata di giorni prima del debutto e seguirà dal divano la cavalcata dei suoi compagni fino al titolo mondiale, festeggiando con loro dopo il successo contro la Francia. 

-LA NOTTE DI POZNAN - La botta psicologica per il forfait mondiale è però pesante e Nico fatica a riassestarsi prima mentalmente che fisicamente. Torna a gennaio, quando su di lui soffiano venti di mercato provenienti dalla Premier. La società fa però muro intorno al proprio numero ventidue, che dopo mesi di polemica risponde sul campo nel momento più importante: nella trasferta polacca di Conference prima parla alla stampa, sottolineando come ancora a Firenze non abbiano visto il vero Nico, e poi applica il suo desiderio di rivalsa in campo, trascinando i suoi con l'azione che porta al gol di Cabral ed il mancino per il 2-1 nella vittoria contro il Lech Poznan ai quarti di finale. Si ripeterà anche nell'altra grande notte europea di quest'anno, a Basilea, con una doppietta che marchia a fuoco la storica vittoria del St. Jakob Park.

-LE LACRIME DI PRAGA - Le ultime immagini di Nico in maglia viola sono agrodolci. Risalgono al 7 giugno scorso, alla maledetta notte dell'Eden Arena di Praga. Al triplice fischio di una gara in cui l'argentino aveva comunque inciso con l'assist per il momentaneo 1-1 di Bonaventura, le telecamere indugiano sul numero ventidue: sguardo sofferente, lacrime agli occhi ma a colpire è soprattutto il labiale. Nico è sotto la curva dei tifosi fiorentini e sta intonando a bassa voce un coro, "non ti lasceremo mai da sola". 

Ecco è forse questa, l'ultima, l'immagine più significativa del suo biennio a Firenze. Più delle 82 partite, dei 22 gol, dei 14 assist, degli exploit di Poznan e Basilea, dei tanti acciacchi fisici e di qualche polemica, Nico ha inciso con atteggiamenti, lacrime, urla ai compagni, corse in ripiegamento. Pur con alti e bassi, ha dimostrato finora di esserci sempre nel momento del bisogno e di essere pienamente dedito alla causa viola, due qualità di certo non scontate che fanno ben sperare in vista del terzo atto.