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DUE FIORENTINE A CONFRONTO: COM'È CAMBIATA LA SQUADRA DI ITALIANO IN UN ANNO?

di Alessandro Di Nardo

Poco meno di un anno fa, a inizio ottobre, la Fiorentina perdeva in casa contro il Napoli dopo una gara ad alto contenuto spettacolare e ben giocata dai viola. Allora la sconfitta contro la squadra di Luciano Spalletti era arrivata alla settima giornata di Serie A. Anche oggi, nel bel mezzo della pausa nazionali, le giornate in archivio sono sette, la guida tecnica è la stessa, ma se confrontiamo le due squadre si notano più differenze che similitudini: iniziamo il confronto tra la prima “creatura” di Vincenzo Italiano e questa sua versione 2.0 dagli uomini chiave in campo.

Se sovrapponiamo gli undici scelti da Italiano alla settima giornata del campionato 2021/2022 con quelli mandati in campo dal tecnico ex Spezia domenica scorsa nella vittoria col Verona notiamo solo due costanti, Cristiano Biraghi e Lucas Martinez Quarta. Per il resto tanti cambi, a cominciare dalla porta, col ruolo di estremo difensore che ha avuto un avvicendamento nelle gerarchie proprio a seguito di quel match col Napoli, in cui partì titolare Dragowski. Da quel momento in poi Italiano ha scelto Pietro Terracciano, protagonista della cavalcata verso l’Europa e anche di questo avvio di stagione, nonostante l’acquisto di Gollini. Poi tante novità dicevamo: quella era ancora la Fiorentina di Lucas Torreira e di Dusan Vlahovic, i due poli attrattivi della prima Viola di Italiano. Adesso in mezzo al campo c’è Sofyan Amrabat e davanti -sperimentato proprio contro l’Hellas- Christian Kouamé: se un anno fa qualcuno avesse ipotizzato che il marocchino e l’ivoriano avrebbero rappresentato due certezze dei gigliati sarebbe stato accusato di aver alzato troppo il gomito.

Cambio di interpreti, ma anche di spartito: contro il Verona, per la prima volta nella gestione Italiano, si è vista la Fiorentina con un vestito tattico diverso, un 4-2-3-1 con Mandragora in mediana a fianco di Amrabat e Barak dietro l’unica punta. Due nuovi arrivi dal mercato estivo, acquistati proprio per cercare una variazione nel tema tattico che sembrava troppo ingessato sul consueto 4-3-3. La Fiorentina sta cambiando pelle e fondamenta tattiche, anche se alcune peculiarità rimangono insite nella squadra di Italiano: primo su tutti il possesso palla, che di questi tempi un anno fa, come adesso, vedeva la Viola guardare tutte le altre squadre dall’alto in basso in termini di percentuale. Un’altra caratteristica che questa Fiorentina sembra abbia ereditato dalla scorsa stagione è la grossa mole di conclusioni verso la porta (anno scorso la Viola era seconda per conclusioni verso lo specchio, adesso quarta): una grossa produzione offensiva che però sta portando a risultati diversi.

Mettiamo infine a confronto le due squadre in termini di risultati (reti ma anche vittorie): a ottobre scorso, Vlahovic e compagni avevano segnato 10 gol in 7 gare, quest’anno Cabral e soci sono fermi a 7; e se dodici mesi fa il centravanti titolare (appunto Vlahovic) aveva già segnato 4 reti, oggi i suoi due sostituti (Jovic e Cabral) hanno messo a segno solo una rete in campionato (per Jovic) ed una in Conference (per il brasiliano). Una sterilità offensiva che si rispecchia anche nei risultati: la Fiorentina ha 3 punti in meno rispetto alla scorsa stagione, un downgrade che costa alla compagine di Italiano 5 posti in classifica (dal quinto posto dell’annata 2021/2022 al decimo- a 9 punti a pari merito col Sassuolo- attuale). Anche il rendimento casa-trasferta è sballato rispetto alla precedente annata: la prima Fiorentina di Italiano un anno fa stava cavalcando una striscia di tre vittorie consecutive fuori casa, mentre attualmente i viola hanno racimolato un solo punto in tre trasferte.

Per uomini, modulo e risultati, in dodici mesi sembra cambiato molto in casa Fiorentina: a causa anche delle scelte di mercato, dell’onore ed onere europeo e dalla necessità accettata dal tecnico di dover trovare soluzioni diverse al proprio gioco, al secondo anno di gestione Italiano la musica pare essere nuova dalle parti di Viale de’Fanti; starà al tempo dire se, come successo al primo tentativo, la nuova melodia sarà altrettanto vincente.