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DUE MESI AL VIA DEL CAMPIONATO. LE MOSSE DA NON SBAGLIARE PIÙ E UN ACQUISTO CHIAMATO "PERSONALITÀ". E SE IKONÉ...

di Lorenzo Marucci

Due mesi all'inizio del campionato. La Fiorentina è ancora da costruire, il tempo non manca e anche guardando alle altre squadre i movimenti sono stati rari. Nessun allarme, dunque, ora però serve iniziare ad accelerare. Se Vranckx pare poter diventare il primo nuovo tassello dell'era Palladino (il primo rinforzo anche per un reparto che dovrà essere nuovo di zecca) tutti aspettano il colpo in attacco. I dirigenti viola sono concentrati sul centravanti, stavolta non si può davvero sbagliare. Serve quell'acquisto che - senza scomodare nomi irraggiungibili per la Fiorentina - possa dare qualche certezza. In questo senso è opportuno soppesare tutti i pro e i contro, anche per i giocatori provenienti dall'estero, provando comunque a mettere la punta a disposizione di Palladino all'inizio del ritiro (o almeno un mese prima dell'avvio del campionato).

L'accelerazione pare poter essere necessaria se davvero si vuol procedere ad un notevole cambiamento rispetto all'anno passato. Se la difesa titolare può essere anche la stessa, si dovrà comunque pensare ad ingaggiare un paio di elementi in più come alternative (al netto del rientro di Lucchesi). A centrocampo i nomi circolati sono quelli di buoni calciatori ma l'impressione è che la ricerca debba essere puntata sul giocatore di personalità, la classica pedina che oltre ad essere organizzatore di gioco sappia anche essere quel leader che negli ultimi anni è mancato alla Fiorentina. Una guida, un punto di riferimento, alla Pizarro o per andare ancora più indietro nel tempo alla Dunga, ecco cosa servirebbe. Rispetto al triennio di Italiano oltre al tentativo di alzare il livello qualitativo servirebbe proprio puntellare la squadra a livello di mentalità e capacità di interpretare la partita. Tra l'altro se davvero si vuol basarsi su una Fiorentina con un'età media più bassa rispetto all'anno scorso, un giocatore di questo genere è ancor più importante. 

E' evidente che l'abilità dei dirigenti sarà anche quella di saper cedere bene (come avvenuto ad esempio l'anno scorso con Cabral, venduto per 25 milioni al Benfica): dalle cessioni passa anche una parte - non banale - di questo mercato della Fiorentina. E così la speranza è anche quella che le sirene arabe per Ikonè possano trasformarsi in qualcosa di concreto, portando in dote davvero 10-12 milioni. Di questi tempi non sarebbe affatto poco...