.

DUE ROSE, QUELLA SFIORITA FRENA IL FILOTTO VINCENTE

di Sonia Anichini

Ho lottato più io col sonno che i calciatori viola in campo ieri sera a Nicosia! Troppo spesso le partite della Conference hanno portato con se questo connotato, la noia, per il livello non certo eccelso dei partecipanti ma pensavo cha la Fiorentina attuale avrebbe potuto fare una partita tranquilla dall’esito scontato, ma così non è stato e l’entusiasmante filotto di vittorie ha subito un brusco stop. Per come stanno andando le cose, meglio con l’Apoel che in campionato.

La squadra scesa in campo era completamente rimaneggiata e il solo Adli può considerarsi un titolare conclamato perché la formazione ufficiale presentava tante seconde linee, tante riserve e tanti calciatori che è desiderio di molti non vedere più a Firenze. Si può dire che la Fiorentina di ieri sera era più la vecchia Fiorentina che quella di Palladino ma si può anche ribattere che tanti di questi uomini lo scorso anno sono arrivati a giocarsi la seconda finale di Conference. Ma non sono una nostalgica quindi penso più alla possibilità che la società riesca a mettere a disposizione del Mister, nel prossimo gennaio, dei giocatori validi che possano dare il cambio a quei 13-14 che hanno una caratura maggiore.

L’allenatore è corso poi ai ripari nel secondo tempo inserendo Beltran, Dodò, Ranieri, Bove e Gosens ottenendo che almeno la squadra è riuscita ad accorciare il risultato ed andare in gol con Ikonè, al quale l’Europa porta bene visto che aveva fatto una doppietta pure al San Gallo ma non riuscendo a pareggiare le due reti messe a segno dai ciprioti sui quali ci sono gravi mancanze della nostra difesa.

Non importa fare la solita lista di coloro che non rendono ma penso che nessuno si offenderà se constatiamo che la Viola non ha due rose a disposizione e senza piedi buoni i risultati non si ottengono e si ottengono con maggiore fatica. È ormai palese, perché è il terzo anno che affrontiamo questa competizione e stiamo diventando dei veterani, che queste gare portano un grande dispendio di energie e proprio per questo occorre correre ai ripari perché giocare su tre fronti con il gruppo attuale potrebbe limitare le nostre ambizioni.

Vero è che la conquista della Conference permette l’accesso all’Europa League ma per come stanno andando le cose in campionato mi piacerebbe puntare in alto attraverso di esso ma sono anche dell’idea che sia difficile fare una scelta e non mi piace mollare o snobbare niente. Ora non voglio fare del catastrofismo, non credo si sia compromesso niente del cammino europeo anche se non ho capito un tubo di come funzioni il nuovo meccanismo della Conference ma forse una punta di presunzione l’abbiamo avuta pensando che il momento d’oro della squadra potesse portarci ad una vittoria semplice anche se giocata con i rincalzi.

Se così fosse quella di Nicosia sarà una lezione per il nostro Mister che è alle prime esperienze europee che, anche se contro squadre non certo di alto lignaggio, possono presentare spiacevoli sorprese. Ma adesso riconcentriamo la mente e le forze fisiche, quelle i titolari di domenica non le hanno nemmeno usate, per affrontare la partita contro il Verona perché quella sì che va vinta a tutti i costi.

La Signora in viola