DUNGA, In futuro potrei tornare. Pioli-Iachini...
Fonte: Dalla nostra inviata Luciana Magistrato
Carlos Dunga, campione del Mondo nel 1994 e storico ex centrocampista viola ha parlato a margine della cerimonia per il suo inserimento nella Hall of Fame della Fiorentina: "Dopo che un calciatore smette di giocare resta solo il ricordo e se le persone si ricordano di me vuol dire che ho fatto qualcosa di buono. Ho visto un po' di allenamento, la squadra è giovane. Lui sta lavorando molto e abbiamo parlato dei nostri ricordi in comune a Firenze. Abbiamo parlato di calcio, la nostra passione e abbiamo condiviso anche molte idee. Io di nuovo alla Fiorentina? Questo solo il futuro lo può dire. Mi sento molto bene a Firenze. Non mi sono mai sentito straniero qua. Devo molto alla Fiorentina e alle persone che hanno lavorato qui. Ho vissuto quasi metà della mia carriera qua. Era una società diversa, non pensava solo al calcio ma anche alla crescita dell'uomo. Antognoni? E' sempre stato un punto di riferimento per i tifosi e la città. Nella mia epoca, avevamo un grande rispetto per lui. Nei momenti difficili arrivava tranquillo per parlare con tutti e tenerci sereni. Un nuovo Dunga? Non lo so, ma credo che a Firenze ami i giocatori scontrosi, polemici e con la battuta pronta fuori dal campo. Napoli-Juventus? Sarà una bella sfida, come è sempre stato. Il Napoli è tornato al livello che tutti conosciamo e gioca un bel calcio. la Juve gioca bene da anni e ha conquistato grandi risultati. Allan? Penso che possa essere pronto per la Nazionale. Lo seguivo quando ero ct e aspettavpo il momento di dargli una opportunità. Credo che adesso sia il momento giusto. Iachini e Pioli? Quando uno gioca al calcio, innamorato di questo sport, si legge in modo diverso. Iachini ha l'agonismo come arma, Pioli da giocatore era bravo a organizzare la difesa e fa lo stesso anche adesso. Italia fuori dal Mondiale? E' un dispiacere anche per il Brasile. Anche quando l'Argentina era in difficoltà tifavamo affinché si qualificasse. Stessa cosa vale per l'Italia, visto che è una scuola di calcio e senza gli azzurri il Mondiale perde l'incanto. Il Brasile favorito? E' una grande squadra ma è il campo che deve dirlo. Neymar è il numero uno".