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DUSAN NON SI FERMA PIÙ: RECORD DA AGGIORNARE E FEELING RITROVATO COI TIFOSI

di Alessandro Di Nardo

Sono passati due mesi e mezzo dall’annuncio del presidente Rocco Commisso sul mancato accordo tra la Fiorentina e Dusan Vlahovic ed i dubbi su come l’ambiente viola potesse prendere la decisione presa dal suo giocatore più importante di chiudere i negoziati per il rinnovo erano molti e legittimi. In poco più di sessanta giorni Vlahovic ha messo d’accordo tutti a suon di gol: sembra passata un’era dai mugugni di Venezia e dalla sostanziale freddezza con cui la curva l’aveva accolto al Franchi contro il Cagliari; in mezzo ci sono state prestazioni scintillanti e tanti gol. Oggi è arrivato l’ennesimo sigillo su una stagione a dir poco straordinaria: i numeri col serbo sono in costante aggiornamento e con quello al Sassuolo siamo arrivati a 16 in campionato (capocannoniere in Serie A), 33 nell’anno solare (pareggiato il record che in Italia era stato firmato da Cristiano Ronaldo lo scorso anno, con la possibilità di poterlo superare mercoledì a Verona).

Anche contro il Sassuolo Vlahovic è stato braccato come al solito dai due difensori centrali avversari -la percentuale di pressione ricevuta oggi dal serbo, un indicatore che misura la vicinanza degli avversari al momento del controllo di un giocatore, è stata superiore al 71%, dato più alto tra i calciatori in campo-, ma nonostante questo è riuscito a costruirsi tre occasioni da gol, siglando la rete del momentaneo 1-2 ed entrando concretamente anche in quella del pari. Insomma, nonostante il suo nome sia in cima al cartello dei ricercati dalle difese di tutta Italia, neanche due difensori navigati come Ferrari e Chiriches sono riusciti a limitarlo più di tanto.

Vlahovic è riuscito a segnare per la sesta partita consecutiva in Serie A- meglio di lui con la Fiorentina solo Gabriel Omar Batistuta- ed ha timbrato il cartellino anche nell’ultima uscita stagionale al Franchi: sono 10 gol nelle ultime 6 partite a Firenze. La straordinarietà di questi numeri e della determinazione che il classe 2000 mette su ogni pallone ha trasformato lo scetticismo di due mesi fa in scroscianti applausi. Chi l’avrebbe mai detto a metà ottobre: Dusan si è ripreso il suo stadio e la partita di oggi, col serbo che ha più volte spronato il tifo viola, sembra sia stata quella che ha fatto sotterrare l’ascia di guerra tra lui ed il Franchi.

Dopo le polemiche degli ultimi mesi e la scelta di non tirare il rigore contro il Cagliari sotto la Fiesole, chi l’avrebbe mai detto: tra Dusan ed il popolo viola è pace fatta, anche i sostenitori più accaniti delle soluzioni più drastiche per punire il giocatore ed i suoi procuratori per il mancato accordo con oggi si sono arresi all'evidente imprescindibilità che ha il serbo nell'immediato presente per la Fiorentina; per il futuro c'è ancora tempo, intanto il Franchi lo congeda con un applauso, sperando di poterlo vedere ederlo esultare per ancora molto.