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È GIÀ LA VIOLA DI NZOLA. ORA ITALIANO ASPETTA BELTRÁN E JOVIC

di Andrea Giannattasio

C’è un dato che più di ogni altro fotografa quella che è stata la partita di M’Bala Nzola a Genova. Ed è quello relativo alla percentuale di passaggi tentati che sono andati a buon fine: il 100%. L’angolano, alla sua prima in viola, non avrà segnato (ma a comunque propiziato la prima rete di Biraghi grazie a un passaggio in verticale che ha tutti i crismi di un assist) ma è stato in ogni caso determinante a cambiare rapidamente volto al gioco offensivo della Fiorentina. Sbloccato il risultato di Marassi dopo soli 5’, l’ex Spezia ha iniziato a fare quello che gli riesce meglio e che anche Italiano (dopo un anno e mezzo di esperimenti poco felici con Cabral) gli aveva richiesto: ovvero fare reparto da solo. Con spallate, protezione palla e quella poderosa fisicità che a lungo andare si rivelerà un’arma preziosissima per la Fiorentina.

La prova di Nzola assume peraltro maggior valore se si pensa che, non più tardi di una settimana fa, il nuovo numero 18 viola aveva dichiarato che per ritrovare il top della forma avrebbe dovuto attendere ancora “qualche settimana”. Indubbiamente o la punta ha fatto passi da gigante nel weekend oppure, in attesa che possa essere al top, M’Bala è già riuscito ad essere determinante anche solo al 60% della condizione. Gli altri numeri che racchiudono la sua prova al Ferraris (statistiche ufficiali fornite dalla Lega) lo confermano: due occasioni da rete (più di chiunque altro), miglior indice di verticalità di tutta la squadra (3.53) nonostante sia stato il giocatore che ha ricevuto la maggior pressione avversaria (74,55%, con il secondo in graduatoria - Bonaventura - fermo al 59,58%) e una velocità in sprint di 32,07 km/h (non male per un giocatore alto 1,85 me e di circa 82 kg).

Nel frattempo giovedì sarà già tempo d’Europa e Italiano sta già studiando quelle che potranno essere le soluzioni migliori per contrastare il Rapid Vienna e indirizzare subito la qualificazione nel turno d’andata. L’apporto dell’attacco, in tal senso, sarà fondamentale: dietro Nzola scalpitano sia Beltran (più che positivo il suo impatto nella notte di Genova) sia Jovic che dopo i sei gol siglati nella scorsa Conference - dove ha chiuso con il titolo di vice capocannoniere dietro Cabral e Amdouni - vuol tornare a graffiare per dare anche un segnale a un destino che resta per il momento incerto.