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E IO PAGO

di Dimitri Conti

Le reazioni dell'ambiente Serie A non sono tardate ad arrivare, e nel panorama delle figure cosiddette ufficiali del calcio italiano, in pochi hanno dato un sostegno a Rocco Commisso, specie se personaggi particolarmente distanti dall'universo viola. In particolare ha destato sorpresa il tono utilizzato da Marcello Nicchi, presidente dell'AIA. La massima carica arbitrale italiana ha di fatto reso pan per focaccia, utilizzando le stesse, furibonde parole di Commisso: "Gli arbitri sono disgustati". Aspettando un apertura e la possibilità di instaurare un reale dialogo, c'è da giurare che per la massima carica viola sia in arrivo una sanzione. Economica, quantomeno. 

Anche se l'eventualità di una multa non è sembrata spaventare granché Commisso, a volerla dire tutta. Anzi, lo stesso presidente viola ha ribadito più volte, ultima ma non ultima durante la visita di stamani all'istituto Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli, di essere pronto a pagare di tasca sua un provvedimento disciplinare a suo carico, pur di poter far valere gli interessi suoi e del popolo che attualmente rappresenta. "Sono contento di quel che ho detto e fatto nel dopo partita contro la Juve e se arriverà, pagherò la multa. La Fiorentina e Firenze devono essere rispettate, io sono qui per questo".

Un concetto che non sembra però aver convinto proprio tutti, sia tra gli addetti ai lavori che nei semplici spettatori. Molti si sono riferiti a Commisso apostrofandolo come un personaggio antiquato, rievocatore di vecchi presidenti della Serie A e antichi odi, oltre che nuova macchietta. Allora, una citazione di Totò potrebbe a pennello per descrivere il Commisso-pensiero di queste ore: "E io pago...". In tutti i sensi. La stessa macchietta, poi, però ieri si è ricordata di calmare le acque in città in vista dell'Atalanta, invitando tutti a moderare le parole e placare il clima d'odio nei confronti di Gasperini. Questo passaggio qualcuno deve esserselo perso.