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E ORA TURIAMOCI IL NASO

di Stefano Borgi

E' inutile, non ce la farete mai. O meglio... non ce la faremo mai. Ci rivolgiamo ai tifosi viola in primis, ma anche a qualche addetto ai lavori che per amor di patria coniuga tifo e professione. Avete presente Fonzie in Happy Days? Ricordate quando l'antesignano del "chiodo" prova a dire: "Mi sono sbagliato"? Oppure tenta di chiedere scusa? (qualche volta succedeva pure lui...) Niente da fare, la lingua si attorciglia, la mandibola si rifiuta, si blocca senza proferire parola. Adesso provate voi a dire: Forza J... Provate ancora: Forza Ju... Vi avevamo avvertito, non ce la potete fare. Del resto già pronunciare una sillaba è stato uno sforzo tremendo. Addirittura qualcuno (il grande Mario Ciuffi) nel riferirsi a quella squadra se la cavava con un criptico "Lei", aggirando l'ostacolo, quasi si trattasse dell'innominato di manzoniana memoria. Eppure cari tifosi, l'ingresso della Fiorentina in Europa, grande o piccola che sia, dipende anche da "Lei". Piaccia o non piaccia. Innanzitutto permetteteci un plauso al Napoli che arresta la corsa del Milan, regala due punti alla rimonta viola, e ci mette alla finestra in attesa del "Mondey Nigth". In programma c'è Lazio-Juventus, con i biancocelesti (alla pari della Roma che il 4 maggio, però, dovrà venire a Firenze) immediati inseguitori a 4 punti di distanza. In caso di vittoria la squadra di Pektovic salirebbe a -1, rinnovando la sfida per il terzo posto. Se invece la Juventus vincesse, o quantomeno pareggiasse, potremmo considerare la Lazio fuori dai giochi, anche in virtù dello scontro diretto favorevole. Ma non finisce quà: tra sette giorni ci sarà Juventus-Milan, mentre la Fiorentina sarà di scena al Franchi contro il Torino. Lo sappiamo, il calcio esula da ogni logica, ma per una volta ragioniamo razionalmente: la Fiorentina batte il Torino, La Juventus batte il Milan (ancora orfano di Balotelli...) e la classifica per i viola reciterebbe -1 dai rossoneri. Sì, avete capito bene: solo una lunghezza dal Milan, che si annulla (in caso di arrivo a pari punti) grazie allo scontro diretto anche stavolta favorevole. Cosa se ne evince da tutto questo? Che la Fiorentina viene prima di tutto, che il fine giustifica i mezzi, che conviene turarsi il naso e tifare Juventus. No, non pretendiamo che lo diciate, nessun "outing" vieppiù doloroso. Vogliamo solo mettere in guardia i puristi del tifo, che le vittorie della Juventus potrebbero coincidere con le glorie europee della Fiorentina.

NON SOLO CHAMPIONS - Qualcuno si sarà accorto come la Fiorentina di Montella abbia cambiato pelle. La squadra mantiene un profilo di gioco piacevole, pratica un buon possesso palla, si conferma come la sorpresa del campionato. Addirittura giocatori come Ljajic stanno trovando la giusta continuità, altri come Larrondo si palesano dopo un inizio difficile (eufemismo). Allo stesso tempo Luca Toni è sparito, Cuadrado e Gonzalo Rodriguez segnano il passo, Roncaglia (idolo della prima ora) è sul piede di partenza. In tutto questo Montella mostra ancora di crederci, definisce le prossime partite delle "finali" a cominciare dall'ultima, l'Atalanta, presentata come sfida spartiacque. Questo per dire che già domenica col Torino (ed in parte l'abbiamo visto a Bergamo) ammireremo una Fiorentina più pratica, più cinica, attenta al risultato. Ricordate la squadra che inanellò 5 vittorie consecutive tra il 28 ottobre ed il 25 novembre 2012? Lazio, Genoa, Cagliari, Milan e Atalanta. 15 punti corredati da 14 gol, Toni ed Aquilani cecchini implacabili con tre reti ciascuno. E poi Borja Valero che piroetta a San Siro, Ljajic che schianta la Lazio, Pasqual che espugna Marassi dopo 29 anni... Ecco, scordiamoci quella Fiorentina: sbarazzina, spumeggiante, quasi strafottente. Oggi la squadra viola punta al risultato, non butta via la palla ma bada al sodo, gestisce le forze come i cambi dalla panchina. In una parola... sta diventando grande. Se questo vuol dire "turarsi il naso" non sta a noi dirlo, però invitiamo tutti ad apprezzare partite come quella di Bergamo, fatte di un primo tempo d'attesa e di un secondo tempo chirurgico. Lo spettacolo? Può attendere. L'Europa invece...no.


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