ELETTROSHOCK
Forse mai così brutta. La Fiorentina del secondo tempo di ieri, probabilmente, resterà come una delle peggiori viste al "Franchi". Nessuna reazione a fronte di un Palermo che, seppure abbia messo in campo buona qualità, non teneva certo ritmi frenetici. Eppure i viola non giravano, non si trovavano, e anzi rischiavano pure il terzo gol. Insomma, una domenica da dimenticare il prima possibile. Così come da dimenticare, non ce ne vogliano i viola, sono i primi mesi di questo 2009. Il crollo delle aspettative europee, una crisi di gioco evidente, un amalgama di gruppo che talvolta sembra mancare. Proprio come oggi quando, dopo il gol di Simplicio, serviva una reazione degna della quarta forza in classifica. E quella reazione assente è sembrata più un consegnarsi al risultato sfavorevole.
Ci sarà tempo e modo per capire cosa non quadra. E il silenzio dello spogliatoio, ne siamo certi, aiuterà Prandelli a psicanalizzare la situazione del gruppo gigliato. Perchè se è vero che qualcosa sembra mancare nella manovra e nelle dinamiche tattiche, non ultima una certa crisi di metà campo dove Melo e Montolivo sono recentemente in calo e Kuzmanovic fuori dai giochi, è altrettanto vero che questa Fiorentina sembra non essere così compatta. Qualche screzio, il semplice rimprovero per un appoggio sbagliato, anche contro il Palermo, si tramutano nello specchio di una squadra che non è tranquilla. E di un gruppo dove non ci si aiuta l'un l'altro. Il tempo per risollevarsi c'è, e la classifica resta comunque afascinante. Serve una reazione però, vera. E poco cambia che ci sia l'Inter all'orizzonte. Paradossalmente potrebbe proprio essere una gara dove non c'è niente da perdere, l'occasione giusta per dare la scossa a questa Fiorentina da elettroencefalogramma piatto.