ENNESIMA OCCASIONE PERSA
Oggi è il giorno del Precetto Pasquale in casa Fiorentina. Purtroppo, come è accaduto anche lo scorso anno, all'evento non saranno presenti Diego e Andrea Della Valle; l'ennesima occasione persa per rompere questo vero e proprio muro che si sta creando tra Firenze e la famiglia proprietaria della Fiorentina. Un muro a livello di comunicazione che non fa bene all'ambiente, soprattutto in tempi di vacche magre come questi, in cui forse ci sarebbe maggior bisogno delle parole di Diego.
Quante domande che avrebbero bisogno di risposta, quanti dubbi, quante incertezze nelle menti dei tifosi. Quando siamo ormai al secondo anno consecutivo di brusca frenata a livello di risultati, di Fiorentina fuori dall'Europa, di big che pensano a lasciare Firenze, di tifosi sempre più depressi e apatici per una squadra che è passata repentinamente dal far sognare al far temere addirittura di lottare per non retrocedere, le parole di Diego potrebbero fare chiarezza, spazzare via le preoccupazioni.
D'altra parte quando parla il patron della Fiorentina, tutto l'ambiente viola ascolta attentamente. Ascolta e prende nota, pronto a reclamare in caso di promesse non mantenute, cosa per la verità fino ad ora mai successa.
Nel giorno delle celebrazioni pasquali di due anni fa, ultima presenza dei fratelli all'evento, bastò una battuta di Diego per rassicurare tutti sulle voci di un possibile disimpegno della famiglia Della Valle: "Noi vendiamo scarpe e borse, non la Fiorentina...ma ovviamente per essere competitivi servirà la Cittadella". Già, la Cittadella, vero e proprio pomo della discordia tra i proprietari della Fiorentina e l'amministrazione comunale. Da quando il progetto si è arenato per tutti i problemi burocratici che ben conosciamo, i Della Valle hanno fatto un passo indietro, come a dire che senza quella struttura tutto il progetto veniva messo in discussione. Da allora niente è più stato detto in merito, e mentre Andrea rinunciava alla carica di presidente, Diego ha iniziato a parlare di Fiorentina sempre più raramente. Firenze però avrebbe molto da chiedere, e forse il famoso CdA in programma a fine mese non basterà per fornire tutte le risposte necessarie.