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ESAME DI CONTINUITÀ

di Tommaso Loreto

Sei gare ufficiali, un poker di sfide in campionato con due vittorie, un pareggio e una sconfitta, e un’altra doppia sfida con il Rapid Vienna valsa l’accesso al girone di Conference League. La Fiorentina vista ai blocchi di partenza ha messo in mostra luci e ombre della ristrutturazione estiva, momenti di calcio coinvolgente come accaduto a Genova o con l’Atalanta, e situazioni pericolosamente vicine ai passaggi a vuoto della scorsa stagione.

Logico che molta differenza di questi tempi possa farla il valore degli avversari, e almeno alla luce dello stato di forma dell’Inter la rilettura del k.o. di Milano è quasi doverosa, ma l’esordio nel girone europeo in arrivo nelle prossime ore sarà anche un test di continuità. Per un gruppo che ha sempre bisogno di tenere ben piantato il piede sull’acceleratore, anche nell’arco dei 90 minuti, dare seguito al secondo tempo di domenica diventa quasi un obbligo, al netto della turnazione che il tecnico vorrà fare.

Se la buona notizia in tal senso è l’ennesimo riavvicinamento di Ikonè ai disponibili le altre indicazioni del match contro l’Atalanta favoriscono un cambio di volto da attuare in Belgio, in attacco con Beltran, certo, ma non solo. Da Infantino al rientrato Barak passando per un Maxime Lopez finalmente libero da squalifiche per Italiano ci sarebbe pure l’imbarazzo della scelta, tanto più in difesa dove Ranieri e Biraghi sono reduci da un turno di riposo. Un’occasione da sfruttare, per i singoli che dovranno mantenere un certo standard di rendimento, ma anche per il collettivo, affinché la reazione vista contro gli uomini di Gasperini sia solo il primo passo di un lungo cammino e non una reazione estemporanea.