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ESIGENZA IRRISOLTA

di Tommaso Loreto

Non che ce ne fosse troppo bisogno, nella loro freddezza i numeri parlano meglio di qualsiasi ulteriore riflessione, ma l’uscita di Milenkovic dal ritiro della Serbia che certifica quanto ancora possano mancare le doti di Dusan Vlahovic a questa squadra, umanamente e tecnicamente, racconta meglio di qualsiasi altra riflessione il perché del ritardo dei viola in campionato (e anche in Europa se si considera il secondo posto nel girone di Conference dietro ai turchi del Basaksehir). 

D’altronde basterebbe considerare il numero di realizzazioni dei due attuali sostituti della punta serba della Juve, Jovic e Cabral, per rendersi conto di come Italiano sia stato costretto a ricercare i gol da altre zone del campo: 12 i centri dell'ex numero 9 l'anno scorso alla quindicesima giornata, 5 i complessivi centri dei due centravanti. Senza contare l'apporto relativo degli esterni a cominciare da un Nico Gonzalez praticamente mai avuto al top. Anche per questo Italiano si è affidato in un primo momento a Torreira poi partito in estate, e sempre per questo ha poi dato vita a una rivisitazione generale del modulo, passato dal consolidato 433 al nuovo 4231.

Una metamorfosi che ha certamente funzionato, anche in termini di gioco oltre che di risultati vista la striscia da 5 vittorie, ma che non può del tutto nascondere i problemi realizzativi di una Fiorentina che, per riprendere quote europee in campionato, dovrà cominciare a correre fin da gennaio, alla ripresa del campionato. Un’esigenza rimasta irrisolta ormai da oltre 10 mesi cui porre rimedio tornando sul mercato, a gennaio, e magari pensando di gestire con la massima cautela anche il futuro di Nico Gonzalez ulteriore spartiacque del futuro offensivo della Fiorentina. 

Perché se la maggior parte dell’attuale sfiducia che aleggia intorno club è legata alla sostituzione non troppo convincente di un calciatore che prima Bonaventura e Milenkovic poi hanno di nuovo tirato in ballo, ritrovarsi indeboliti ancor prima che non rinforzati dalla seconda finestra invernale consecutiva avrebbe il sapore di una perseveranza persino diabolica.