.

EUROPA, Paese che vai, crisi che trovi

di Enrico Mocenni

Dalla penalizzazione di calciopoli alla semifinale di Europa League passando per i giorni indimenticabili di Champions e le sviste di Ovrebo, fino alle rivoluzioni societarie e l'addio amaro di Prandelli, la Firenze del pallone negli ultimi cinque anni ha vissuto di tutto e forse anche di più, ma mai come oggi è sembrata essere preoccupata di cio' che potrebbe riservarle il futuro. Lo stress e la fragilità latente vista negl'occhi dei giocatori viola nel secondo tempo di Marassi contro la Samp valgono più di mille risposte. Dov'è finita la squadra invidiata e osannata da mezza Europa? E' possibile perdersi nei bassifondi del campionato a meno di un anno dall'impresa di Anfield Road? Andando a logica si direbbe di no, ma se tornassimo oggi ai piedi della "Kop" la risposta potrebbe apparire più complicata del previsto. Ebbene sì, anche in Europa si raccontano storie simili a quella viola, come a dire "Paese che vai crisi...crisi che trovi". Per accertarsene basterebbe dare uno sguardo alla classifica di Bundesliga ad esempio, dove per ritrovare squadre come lo Schalke e lo Stoccarda dell'ex Kuzmanovic, campione di Germania appena quattro anni addietro, toccherebbe oggi scorrere quasi tutte le posizioni dalla prima all'ultima. Ma è soprattutto spostando l'attenzione oltremanica che ci imbatteremmo nella situazione più anomala e sorprendente. Un momento analogo a quello viola, infatti, in Premier League lo sta vivendo proprio il Liverpool, orfano di Benitez dopo sei anni gloriosi e alle prese con stravolgimenti societari nonchè ultimo in campionato con soli sei punti in otto gare. Già, perchè anche le grandi a volte faticano nonstante i vari Gerrard, Kuyt e Torres, proprio come la Fiorentina del dopo Prandelli con i suoi Montolivo, Vargas e Gilardino. "Non importa che tu sia leone o gazzella l'importante è correre..." recitava un famoso spot pubblicitario, e anche per i Viola e i Reds la morale sembra la stessa, per vincere bisogna correre e dare tutto chiunque tu sia e in qualunque situazione tu possa essere, perchè il passato conta per gli almanacchi ma sul campo nessuno fa sconti. Che tu sia il Liverpool, la Fiorentina o lo Stoccarda, dunque, il messaggio è sempre lo stesso "correre e ancora correre senza se e senza ma".