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FATTORE GIOVANI

di Giacomo Iacobellis

Polemiche, scelte di formazione, gestione della squadra, frizioni con la società. La seconda stagione di Paulo Sousa sulla panchina della Fiorentina ha vissuto sicuramente più di bassi che di alti, ma anche nella disfatta di Palermo è emersa un fattore che fa ben sperare in vista del futuro.

Con l'ingresso in campo del classe 1998 Jan Mlakar, il tecnico lusitano ha proseguito infatti la linea verde della sua Fiorentina. "I talenti più meritevoli prima o poi saranno premiati", è questo il messaggio che Sousa a inizio anno ha mandato chiaro e tondo alla Primavera di Guidi. Prima di Mlakar (20 minuti coi rosanero), la gioia del debutto in Serie A era arrivata d'altronde anche per il classe '98 Joshua Perez (15 minuti a San Siro contro l'Inter) o il suo connazionale Ianis Hagi (14 minuti a Cagliari). Per il classe '96 Diks, poi rispedito in prestito al Vitesse, soli 5 minuti in due presenze (Cagliari e Napoli), ma tante altre giovani promesse sono state convocate coi "grandi". 

Senza dimenticare la vera e propria sorpresa di questa stagione, Federico Chiesa (classe '97), diventato un vero cardine della prima squadra dopo il battesimo di fuoco allo Juventus Stadium (31 presenze, 3 gol e 3 assist). A ognuno i suoi meriti. A Sousa, dunque, quello di aver creduto in alcune pianticelle viola, seppur non in tutte (Toledo e Dragowski non hanno mai esordito), contribuendo così a mettere i primi tasselli della Fiorentina che verrà.