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FEDE NON SI TOCCA

di Tommaso Loreto

Ora anche basta. Nel dopo gara di Ferrara l'attacco del presidente della Spal è a testa bassa, e se può esser comprensibile la rabbia per la decisione arbitrale non sono ammissibili le parole nei confronti dell'attaccante viola. Dal "cascatore" di Gasperini al "persona poco seria" di Mattioli il passo è al tempo stesso breve e lungo. E dire che Chiesa, per inciso, nell'occasione incriminata resta pure in piedi dopo un primo intervento in area di rigore. Si può discutere sul come e sul quando dell'impiego del VAR intorno al quale oggi è ruotata la sfida di Ferrara (ma il fallo da rigore su Chiesa è solare e il gol della Spal arriva comunque sull'azione successiva, dunque siamo di fronte a una pura questione regolamentarenon il modo di giocare né la persona di Federico Chiesa.

Il capitano della Fiorentina, oggi per la seconda volta con la fascia al braccio, oltre a essere senza ombra di dubbio il maggior talento del gruppo è un attaccante dagli strappi incontenibili. Un esterno offensivo in grado di saltare l'uomo in velocità come nessuno in Serie A, e come soltanto i campioni moderni riescono a fare. Logico che quando entri in area di rigore sia passibile di fallo, semplicemente perché prenderlo è un problema per tutti. Può piacere o meno, giocasse in una big d'Europa molti ne loderebbero l'astuzia, ma questo non può e non deve legittimare nessuno a metterne in dubbio la serietà.

Era già andato particolarmente lungo Gasperini, stavolta il presidente Mattioli è riuscito ad andare oltre. Anche oggi Chiesa è stato semplicemente tra i migliori in campo, punto di forza della squadra di Pioli, e anche oggi ha dimostrato perchè le big d'Italia e d'Europa gli hanno messo gli occhi addosso da un bel po' di tempo. Uno come Chiesa è un pericolo costante per ogni difesa, e ogni volta che entra in area di rigore prenderlo è il più delle volte un bruttissimo affare. Se qualcuno lo spiegasse a chi ancora non l'ha capito nonostante l'evidenza dei fatti non sarebbe male.