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FIDUCIA A TEMPO

di Tommaso Bonan

Quanto più in alto si sale, tanto più rumorosa è la caduta. Un vecchio detto che torna sempre d'attualità, soprattutto in casa Fiorentina. Dove, per inciso, ancora si cercano di raccogliere i pezzi di un puzzle andato in frantumi dopo la serata di Siviglia. Il tracollo europeo dei viola, del resto, ha sorpreso un po' tutti, se non altro per i contorni drammatici che ha assunto. Troppi errori in soli novanta minuti, troppe le cose che non sono andate per il verso giusto.

Molti dubbi, poche certezze. Con l'Empoli all'orizzonte, sarà difficile non pensare a giovedì prossimo, quando la Fiorentina si giocherà le residue (o quasi nulle) chance di ribaltare il risultato. Servirà un Franchi pieno, come minimo. Questo il fondamento su sui si dovrà basare anche la più piccola speranza di qualificazione. Lo ha detto Andrea Della Valle, lo hanno ribadito Pradè e Montella. E Firenze, ancora una volta, risponderà presente. Nonostante tutto.

La delusione all'interno del tifo viola è tanta. E non soltanto per i circa 900 presenti al Sanchez Pizjuan. L'amarezza ha coinvolto un po' tutti, tanto che già oggi, al ritorno della squadra a Peretola, per qualche momento c'è stata anche la possibilità di assistere ad una mini contestazione. Ipotesi subito cancellata. Per il bene della Fiorentina.

L'intenzione comune, adesso, è infatti ben delineata fra tutta la tifoseria organizzata: il sostegno, così come del resto è stato fino a questo momento, non mancherà fino a giovedì. Troppo importante per i giocatori scendere in campo con la testa sgombra. La Fiorentina riceverà tutto il supporto possibile, sia domenica a Empoli (anche se con il problema del caro-prezzi, LEGGI QUI), sia al Franchi contro il Siviglia. Anche a fronte di un'eliminazione dalla competizione (ad oggi ipotesi più che verosimile), decisivo agli occhi dei tifosi sarà lo spirito che metteranno in campo i propri beniamini. Quanto impegno (e gambe) dimostreranno di mettere durante l'arco della gara. In caso positivo, nessun rimorso, nessun rancore. A salutare l'uscita della squadra dal terreno di gioco ci saranno solo e soltanto applausi. In caso contrario, le polemiche di questi giorni lasceranno direttamente spazio ai fischi e alla contestazione.