FIDUCIA, RICONOSCENZA E VECCHIE FERITE
No, non c'è pace. Per la Fiorentina, certo, ma soprattutto per i suoi tifosi. Le valutazioni e le diatribe tecniche su come o perchè rinnovare al contratto a Gonzalo Rodriguez finiscono quasi in secondo piano. Non certamente per i protagonisti di una storia non ancora del tutto conclusa (Corvino da una parte, l'entourage dell'argentino dall'altra) ma quanto meno per chi si appassiona, o ci prova, alle vicende della Fiorentina.
Perchè ancora prima di districarsi tra i meandri delle riflessioni tecniche ed economiche che spettano a un direttore generale che ha piena facoltà di proporre rinnovi annuali agli over 30, o tra quelle di un giocatore che vorrebbe chiudere comunque la carriera a Firenze (e anche se decurtato, l'ingaggio proposto non sono propriamente spiccioli) è necessario capire da dove partano i sentimenti della tifoseria.
Le radici sono lontane, affondano nel tempo e purtroppo anche negli errori di questa società. Che faticosamente prova a rimediare negli ultimi tempi, ma che alle spalle ha più di una situazione gestita male. Tanto più quando storicamente c'è stato da affrontare la questione legata ai rinnovi contrattuali. Tornare indietro nel tempo per elencare i casi Dainelli, Ujfalusi, Jorgensen, Montolivo, Neto, Pasqual è esercizio a tratti masochistico. Ma purtroppo realistico.
Perchè se per qualcuno di riconoscenza si faticava certamente a parlare, per qualcun altro il trattamento è stato inaspettatamente freddo. Quasi che, ultimamente, indossare la fascia da capitano al braccio non porti esattamente fortuna. E allora forse è proprio per l'ennesimo addio velenoso che potrebbe profilarsi all'orizzonte che molti tifosi sembrano ormai prossimi ad alzare bianca.
Non per una questione di sfiducia in merito a come la Fiorentina potrà rivoluzionarsi nel corso della prossima stagione, e che sarà rivoluzione ormai è evidente, quanto per un carico di delusioni e batoste (anche e soprattutto a livello emotivo nei confronti di giocatori simbolo) che oggi è difficile dimenticare tutto d'un tratto. Figuriaomci davanti a un difensore di 32 anni che sarà pure in calo, ma che negli ultimi 4 anni ha scritto pagine importanti con la maglia viola addosso e comportandosi sempre da leader. In campo, e fuori.