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FIDUCIA SULLA CARTA

di Andrea Giannattasio

Dopo Mario Gomez, il nodo relativo al portiere rappresenta la telenovela più estenuante di tutta l'estate viola. Neto sì, Neto no, Neto forse. In realtà ci ha pensato lo stesso Vincenzo Montella ieri pomeriggio a fare chiarezza sulla questione, confermando la sua piena fiducia al giovane estremo difensore brasiliano. Una fiducia però che la Fiorentina dimostra verso il giocatore più nelle parole che nei fatti. Perché se fosse vero che i viola hanno deciso di puntare su Neto per la prossima stagione come nuovo n.1, non si spiegherebbero allora le svariate piste (tre su tutte) che il duo di mercato viola Pradè e Macìa stanno seguendo per aggiudicarsi un nuovo portiere. Fiducia sì, quindi, ma a tempo. 

Il tempo cioè di vedere alla prova Neto con avversari di ben altro calibro rispetto alla Cremonese o anche solo all'Apollon Limassol. Determinanti in tal senso saranno quindi le prossime tre amichevoli ''internazionali'': la prima, sempre a Moena, in programma il 3 agosto contro i turchi del Gaziantepspor, la seconda fissata per l'8 dello stesso mese a Villarreal contro il sottomarino giallo e la terza, tre giorni dopo, a Lisbona dove ad attendere i gigliati ci sarà lo Sporting. Tre test di vitale importanza per Neto, che dovrà dimostrare di meritarsi la maglia da titolare della Fiorentina e che cercherà di convincere tutti quegli scetticici (ancora per la verità molti, a Firenze e non solo) che non vedono nel brasiliano un portiere adeguato per una squadra che nella prossima stagione mira palesemente alla Champions League.

Parlavamo delle piste alternative che i viola stanno seguendo. Anch'esse, come detto, sono tre: Sorrentino (già bloccato ed in attesa di novità sul fronte Neto), Agazzi (per il quale però va avanti da settimane il muro contro muro di Pradè con Cellino sul costo dell'affare) ed il sogno Julio Cesar, sul quale però l'Arsenal ha intenzione di chiudere nei prossimi giorni. Per l'ex Inter infatti - a differenza dei primi due portieri - potrebbe essere fatale procrastinare troppo a lungo un'accelerata della trattativa e attendere l'11 agosto potrebbe compromettere seriamente un eventuale approdo in viola di Julio Cesar.