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FILO CONDUTTORE

di Dimitri Conti

In queste ore, di certo ed ufficiale c'è poco, ma le indiscrezioni e le notizie non fanno che rincorrersi: Rocco Commisso, magnate italo-americano tra i leader della comunicazione a stelle e strisce grazie alla sua azienda Mediacom, viene dato da quasi tutti ormai in procinto di acquistare la Fiorentina, rilevandola dalla famiglia Della Valle per una cifra che dovrebbe attestarsi sui 150 milioni di dollari (135 in euro, ndr), anche se per qualcuno si parla di più soldi. Incertezza anche sui tempi della chiusura: si è letto di lunedì, poi di limite di dieci giorni, quindi di ventuno. Ad oggi l'ultima voce di questa lista pare la più realistica, seppure ci sia ottimismo su un possibile closing che arrivi prima. E poi c'è la questione Giancarlo Antognoni.

Che definirlo solamente un club manager è opera di svilimento, in quanto si parla dell'Unico Dieci dell'immaginario a tinte viola, della bandiera per antonomasia, se si parla della Fiorentina. Nel clima di totale incertezza, sono in molti ad essere comunque sicuri: Giancarlo Antognoni può davvero rappresentare il filo conduttore del passaggio tra i Della Valle e Commisso, la possibile linea di continuità tra vecchia e nuova proprietà, qualora l'affare dovesse davvero concludersi per il meglio. D'altronde una figura dirigenziale della sua autorità, che sa riscuotere ancora oggi un inedito rispetto tra i tifosi viola, non potrebbe che far comodo a nuovi proprietari che volessero provare ad incanalare bene sin da subito il rapporto con la loro nuova creatura. Sull'esatta collocazione nell'organigramma, però, ancora la nebbia regna sovrana. In tal senso la squalifica riservatagli dalla Lega Serie A per l'ultimo turno di campionato si è rivelata quasi un prezioso bavaglio a suo favore, costringendolo così a non dover dribblare le domande del pre-partita. Del resto, però, qualsiasi considerazione - oggi - sarebbe stata comunque superflua: non c'è da dimenticarsi che la Fiorentina deve ancora conquistarsi la permanenza in Serie A, e da quella passano poi anche - quasi in un effetto domino - le sorti del futuro prossimo.