FIORE-TORO: SFIDA A COLPI DI BILANCI E PLUSVALENZE
Quella di domenica al Franchi non sarà soltanto una sfida importante a livello di classifica. Visto che oltre a portare avanti i propri sogni europei (decisamente più credibili quelli color granata, molto meno quelli a tinte viola), a Campo di Marte andrà in scena il confronto tra due delle società che hanno fatto dell’attenzione al bilancio, della religione della plusvalenza e della devozione all’autofinanziamento il loro credo. Fiorentina e Torino sono al momento le due società del “vorrei ma non posso”, due formazioni che negli ultimi anni ai nastri di partenza hanno iniziato la loro stagioni con obiettivi medio-alti e poi in prossimità del rush finale sono state poi costrette a fare i conti con la realtà. Che spesso e volentieri fa rima con “mediocrità”.
Numeri alla mano, Fiorentina e Torino sono due società molto simili, anche se al momento distanziate di ben sette punti in classifica, figli soprattutto del periodo di involuzione dei viola e di un calendario alquanto benevolo che i granata hanno avuto nel mese di marzo: i gigliati hanno un monte ingaggi di 37 milioni di euro (il calciatore più pagato è Chiesa con 1,7 milioni a stagione) mentre il club di Cairo ha un totale stipendi di 48 milioni (con Belotti, a 1,8 milioni annui, che svetta su tutti gli altri). Le casse di Mazzarri sorridono rispetto a quelle di Pioli, visto che il tecnico di San Vincenzo riceve dalla sua proprietà uno stipendio di 2 milioni lordi annui, mentre l’allenatore emiliano si arresta a 1,1.
Ciò che però accomuna in modo sorprendente Fiorentina e Torino è la costante ricerca della plusvalenza, elemento basilare per le società che vivono di autofinanziamento. Per quanto riguarda i viola, il 2017 è stato l’anno record con 87,2 milioni incassati (39,1 per Bernardeschi, 22,7 per Vecino e 16,5 per Kalinic). Il trend è poi proseguito nel 2018 con Babacar al Sassuolo. Non male anche il Toro, reduce da cinque stagioni di utili consecutivi: +1,1 milioni nel 2013, +10,6 nel 2014, +9,5 nel 2015, +1,4 nel 2016 fino al record di +37,2 nel 2017. Le plusvalenze dell’ultimo bilancio sono ammontate a 71,2 milioni (21,8 Zappacosta, 18,6 Maksimovic e 11,3 Peres quelle più alte).
Altri aspetti interessanti riguardano i ricavi dai diritti tv, dal commerciale e dallo stadio: limitandoci a prendere in esame solo i bilanci della stagione 2017-2018, è possibile notare come la Fiorentina abbia incassato in totale 87,2 milioni di euro dalle tre voci sopra citate, mentre il Torino è decisamente sotto in questo computo, visto che si arresta ad “appena” 65,6.
“Sì, ok, ma i risultati sportivi?” si domanderanno (legittimamente) tutti i tifosi che pensano ancora che il calcio sia soprattutto pallone e non freddi bilanci: ebbene, dalla storica promozione in A del 2005-2006, il Torino non è mai arrivato davanti alla Fiorentina in classifica (ci si è avvicinata soltanto negli ultimi due anni, quando i viola - in evidente recessione sportiva - sono arrivati per due anni di seguito 8° mentre i granata hanno concluso il loro campionato al 9° posto). Se dunque quest’anno la società di Cairo al termine della stagione dovesse precedere quella dei Della Valle sarebbe il primo caso in tempi recenti: l’ultima volta era avvenuto addirittura nella stagione 2001/02, quella della retrocessione e del fallimento che chiuse l’era Cecchi Gori (Toro 11°, Viola 17°).
MONTE INGAGGI 2018-2019
Fiorentina: 37 milioni
Torino: 48 milioni
PLUSVALENZE 2017-2018
Fiorentina: 87,2 milioni
Torino: 71,2 milioni
RICAVI DIRITTI TV 2017-2018
Fiorentina: 61,2 milioni
Torino: 52,3 milioni
RICAVI COMMERCIALE 2017-2018
Fiorentina: 18,8 milioni
Torino: 8,3 milioni
RICAVI STADIO 2017-2018
Fiorentina: 7,2 milioni
Torino: 5 milioni