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FIORENTINA, Alla ricerca del mix fra giovani ed esperti

di Tommaso Loreto

Il giusto mix fra esperienza e spregiudicatezza giovanile. Si fa presto a disegnare il futuro a tinte nemmeno troppo chiare. Nelle incertezze che regnano sovrane a qualche giorno da una riunione campale, almeno così si spera, non resta che provare a darsi qualche risposta in anticipo. Fosse solo per provare a immaginare che tipo di stagione ci aspetterà in un'altra annata senza Europa. E allora, leggendo anche fra le righe di quel che detto Corvino solo qualche giorno fa, l'emblema resta il mix fra giovani ed esperti.

Un mix che preveda, almeno così ce l'immaginiamo, la conferma o la sostituzione dei big, a seconda di chi partirà o meno, e il rilancio di alcuni giovani provenienti da quella Primavera che, a differenza della prima squadra, quest'anno a corso a ritmi vertiginosi. In difesa ad esempio, posto che Gamberini resta un pilastro della difesa, Camporese o Nastasic potrebbero diventare alternative reali, così come in mezzo al campo resta tutt'ora da capire che tipo di ruolo potranno avere Agyei o lo stesso Salifu che a Cagliari ha già conosciuto l'esordio. E che dire dei portieri, dove fra Boruc e Frey, alla fine, il terzo incomodo sarebbe Neto.

E' semmai in attacco che le carte si potrebbero mischiare ulteriormente. Perchè fra l'altro, partendo da Jovetic ed arrivando a Ljajic, la carta d'identità è già mediamente bassa. Eppure fra Babacar e Carraro, o lo stesso Seferovic, le ipotesi di rinforzo del reparto offensivo sembrano esserci tutte. Sempre che, per restare alle dinamiche di mercato, nomi del calibro di Gilardino, Montolivo, Vargas o Mutu non stravolgano anche le operazioni di Corvino. Costringendolo, di fatto, a sostituire nomi pesanti con innesti di spessore. Un vero e proprio puzzle, a meno che (ma qui necessiteremmo davvero della palla di vetro) il progetto viola non sia qualcosa di diverso del famoso "mix fra giovani ed esperti".