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FIORENTINA, Bella ma immatura...

di Marco Conterio

Sono così le grandi squadre. Ciniche, potenti, devastanti. Partono come delle Formula 1, tengono botta sulle difficoltà come gli scalatori, colpiscono l'avversario senza pietà come pugili con due pietre al posto dei guantoni. La Giovin Fiorentina aveva le gambe tremanti dopo l'inno Champions: bum, bum. Destro-sinistro, senza pietà. Ribery ci prova, la Fiorentina schiva. Tocca a Klose, viola al tappeto. Poi il Bayern si è messo all'angolo, con la Fiorentina a sferrare sciabolate su sciabolate da fuori area, con Toni che sornione si sentiva una compilation di fischi e applausi per poi sorridere ancora di più quando con un colpo di reni i suoi mettevano ancora una volta con la schiena per terra i suoi ex amanti.

La Fiorentina è ancora giovane, una donzella solare e raggiante ma con l'immaturità tipica delle adolescenti d'Europa che la porta a concedere spazi a chi non dovrebbe avere a disposizione neanche un fazzoletto di campo ed a sbagliare palle con su scritto "spingimi". Una bella, però, con troppe sbavature. La prima ha l'accento sudamericano e fa il terzino sinistro. Due mesi fa, era un sogno. Ora, per Firenze, pare si stia trasformando in un brutto incubo. Viene da chiedersi se Juan Manuel Vargas valga davvero tutti i soldi versati nelle casse del Catania per averlo. Non difende, non attacca, non mette grinta e carattere nelle sue prestazioni e non pare neanche abbia una buona amalgama con il resto del gruppo. Una "pecora nera", una scelta dubbiosa, dunque, quella di schierarlo dal primo minuto al posto di Gobbi che quanto meno avrebbe difficilmente fatto peggio del terzino che sogna il Real Madrid.

Mutu, intanto, è tornato. Non è al top, ma ha la cattiveria giusta, la grinta del campione e il passo, ancora, del buon giocatore. Gli manca il fisico, quindi, perché a giudicare da ieri la testa è tornata. E sono arrivate, finalmente, anche le tanto sospirate conclusioni da fuori. Ok, alle Olimpiadi i cecchini viola si sarebbero meritati una medaglia di legno, ma è già qualcosa. Non sempre Sant'Alberto da Biella può fare e disfare, ci vuole anche l'apporto della mediana e piano piano sembra stia arrivando. Non quello di Santana, invece, ancora, di nuovo, novizio di tip-tap invece che ballerino di tango. Meglio, decisamente meglio Jovetic. E' l'ora di osare e di vederlo più in campo, se lo merita dopo tutto.

Manca questo alla Fiorentina, forse è l'unico tassello che manca anche a Cesare Prandelli. Essere vincenti, essere pronti e cinici dal primo all'ultimo minuto, musica della Champions o mazurka che sia. Prendiamoci queste tre "scoppolen" intanto e rimbocchiamoci le maniche. C'è una gran voglia di rivalsa a Firenze. Tra due settimane, è di nuovo Bayern.