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FIORENTINA-CESENA, Dubbi e conferme per Mihajlovic

di Marco Conterio

La realtà è che 'emergenza' è una parola che Firenze ancora non ha dimenticato. E' fotografia del recente passato viola, istantanea però di una squadra che ai box ha ancora molti giocatori. E, tra quelli a disposizione, non tutti sono certo al cento per cento. Prendete Mutu e D'Agostino: nove mesi di stop non sono mica uno scherzo. Il ritmo gara, il profumo di sfide, sono aspetti che si ritrovano e si riacquistano coi minuti che scorrono, col cronometro che va avanti, gara dopo gara. Ma se dopo la Sant'Elena del futbol, il ritorno è stato un continuo tour de force, allora significa che anche nel reparto paraddossalmente più ricco d'alternative, mancano i ricambi deluxe. D'Agostino, poi. Piede dorato e geometrie raffinate, ma polmoni e gamba ancora da rodare. Averlo dal 1', stasera, sarebbe stata vera manna dal cielo, invece la realtà racconta che Santana e Donadel dovranno riempire nuovamente le bombole d'ossigeno e continuare nel ruolo di stakanovisti made in Fiorentina della stagione della sventura.

Da qui i dubbi di formazione, anche perché se polmoni ed articolazioni spesso non confortano, c'è anche chi potrebbe giocare al 110% ma stenta e non poco da qualche settimana a questa parte. In primis la difesa: papere a parte, Boruc è certo di una maglia da titolare. Sui terzini restano forti punti interrogativi: De Silvestri è involuto in maniera preoccupante e per questo Mihajlovic gli preferirà ancora una volta il working class hero Comotto. Sulla mancina Pasqual è incognita gigliata, il ballottaggio tra lui e Gulan è cosa che verrà risolta solo allo scadere di giornata. Al centro Natali e Gamberini saranno confermati, mentre a centrocampo la nuova discesa in campo di Donadel e Santana, è più per necessità che per virtù. Paventare Ljajic sulla destra è ipotesi affascinante ma altresì improbabile: più facile che lì agisca Cerci, con Vargas sulla mancina della trequarti e Mutu al centro dietro a Gilardino.

E poi il Cesena, Davide nella Serie A dei fantamilioni, Cenerentola sbocciata e piombata nella massima serie dopo una cavalcata lunga due anni e due promozioni. Antonioli, 'nonno portiere', ancora preferito a quel Cavalieri che un tempo era vicino ai viola e che un tempo era considerato novello Taffarell. Vento d'oriente con Nagatomo sulla destra, al centro due nomi sconosciuti ai più ma tosti ed affidabili, come Von Bergen e Benalouane, più Lauro sulla mancina. Capitolo mediana: dubbio tra Appiah e Schelotto per una maglia da interno destro, tutto fatto nelle altre due scelte col capitano Colucci a far da diga davanti alla difesa e Parolo, killer dell'ex capolista Lazio, come interno mancino. Maghi, contropiedisti ed arieti albanesi, completano il quadro d'attacco scelto da Ficcadenti: Jimenez, Giaccherini e Bogdani. Tre frecce all'arco del Cesena, per avere ancora tatuato sul petto 'ammazzagrandi' e fermare la Fiorentina dei mille dubbi e dai troppi infortuni.

FIORENTINA (4-2-3-1): Boruc, Comotto, Natali, Gamberini, Gulan (Pasqual), Santana, Donadel, Cerci, Mutu, Vargas, Gilardino. All: Mihajlovic.

CESENA (4-3-3): Antonioli, Nagatomo, Von Bergen, Benalouane, Lauro, Appiah (Schelotto), G.Colucci, Parolo, Jimenez, Bogdani, Giaccherini. All: Ficcadenti.