FIORENTINA, Due pesi e due misure
Ci sono due aspetti che vogliamo sottolineare della lunga giornata della "Mano di Gilardios". Il primo è la squalifica al giocatore. Due giornate, tanti commenti, pre e post, chi assolve, chi condanna, chi decide ed il gioco è fatto. Il secondo è quello riguardante i "due pesi e le due misure". Un tocco di mano è considerato più grave ed antisportivo di una gomitata "gratuita" (comunicato dixit) o di un intervento assassino di Maicon?
Partiamo dal Gila-episodio. Emesso il verdetto del Giudice Sportivo, la Fiorentina non ha avuto una ed una sola reazione ufficiale. Nessun comunicato, nessuna dichiarazione. Silenzio totale. I viola, in ogni caso, preferiscono i fatti alle parole: entro le 14 di quest oggi (termine massimo) sarà presentato con tutta probabilità il reclamo sulle due giornate di squalifica a Gilardino, basandosi su due precedenti: il mani di Lavezzi dello scorso campionato che condannò l'Atalanta e la decisione del giudice sportivo sulla presunta simulazione di Zalayeta contro la Juventus. Obiettivo? Far tornare Gila-Gol a disposizione di Prandelli già da domani...
Passiamo al secondo capitolo. Due pesi e due misure. Il tocco di Gilardino è, a detta di Tosel, volontario. La Fiorentina invece punterà tutto sull'involontarietà e sull'impatto del ginocchio di Dellafiore sul gomito di Gilardino ed il conseguente tocco di mano. Involontario o volontario che sia, si tratta comunque di un pugno al pallone. Decisamente meno di un intervento in stile taekwondo di Maicon o di una gomitata da karateka di Ibrahimovic. In questo caso Tosel ha soprassieduto, non squalificando i nerazzurri. Due pesi e due misure? Beh, ci pare proprio di sì.
In ogni caso, non resta che attendere oggi. Alle 14, termine ultimo per il reclamo viola che 99 su 100 verrà presentato. Alle 17-18, infine, la decisione ultima ed il verdetto sull'accettazione o meno del reclamo firmato Fiorentina. Senza dimenticare una considerazione. "È accaduto, non posso farci niente - ha commentato al termine di una gara dello scorso anno, in Brasile, Adriano, che ha ammesso di aver segnato con la mano -. Nel calcio queste cose succedono. In fondo l'importante era fare gol". Ecco. Che almeno a Milano, sponda nerazzurra, non si gettino anche loro a capofitto in un processo senza senso al centravanti gigliato e che sappiano che in casa loro c'è chi l'ha fatto (volontariamente) prima di Gilardino.