FIORENTINA, E' l'ora di serrare i ranghi
Evitare drammatizzazioni, assolutamente. Anche se questo tabù del derby di Siena comincia ad essere francamente indigesto. E' vero che anche quest'anno, la Fiorentina al "Franchi" bianconero, non ha certo imbeccato una bella prestazione, inanellando peraltro la seconda gara senza marcature, quasi a sottolineare l'assenza di Gilardino. Ma è anche dalla valutazione che ne ha dato il tecnico che è giusto ripartire. Un'ora almeno nella quale la Fiorentina è stata comunque padrona del campo. Quel che è mancato, semmai, è stato quel pizzico di cattiveria in più là davanti. Ma Mutu, seppure recuperato, non poteva essere incisivo come sempre, e Pazzini c'ha provato in tutti i modi vedendosi negare il gol da un Curci strepitoso su quel colpo di testa nel secondo tempo
Ripartire, questo il diktat immediato. Riprendere a correre come se niente fosse, perchè mercoledì c'è il Bayern ed è una gara decisiva per continuare a sognare di poter andare avanti in Champions League. In campionato c'è tutto il tempo per recuperare qualche punto perso qua e là. Del resto è difficile un po' per tutti tenere i piedi su più staffe. La Juve si è ripresa dopo che Ranieri sentiva scottare la panchina, l'Inter non vive giornate serene fra un pari e una vittoria al novanttesimo, e la Roma vive il suo momento più nero degli ultimi tre anni. Non ha senso, nè utilità, puntare il dito contro nessuno. La Fiorentina vista contro l'Inter, e non quella di oggi, ha tutto per fare bene anche contro il Bayern, che sarà senza Toni. Servirà serrare i ranghi, lavorare sodo, e crescere sotto l'aspetto mentale. Ma di questo, ne siamo certi, Prandelli ne è ampiamente a conoscenza.