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FIORENTINA, Il misterioso mister X

di Paolo Bocchi

Era l'aprile del 2009, esattamente due anni fa, quando Pantaleo Corvino tirò fuori quello che poi divenne il tormentone dell'estate viola. Con un campionato avviato alla conclusione, e la Fiorentina che si apprestava a conquistare per la quarta volta consecutiva la qualificazione ai preliminari di Champions League, già si iniziava a parlare di futuri acquisti. Anzi, il ds viola si spinse anche più avanti, svelando che un primo colpo era già stato messo a segno. Subito in città cominciò la caccia al nome; troppa era la curiosità di capire chi fosse Mister X. Corvino, sorpreso dal clamore della notizia, arrivò a dichiarare: "Mi meraviglio di come mai tutti i giornalisti che seguono sempre le società, pensino che un direttore sportivo della Fiorentina non si sia mosso...". Poi sappiamo tutti com'è andata: il nome in questione era quello di Hernan Crespo, che poi decise di accettare la proposta del Genoa, più vantaggiosa, e a Firenze arrivò Castillo.

Due anni dopo, più o meno nello stesso periodo, la situazione appare molto diversa. La stagione si avvia alla conclusione senza la minima soddisfazione per la tifoseria e, come se non bastasse, di acquisti all'orizzonte per adesso non se ne vedono. Forse si sta lavorando sotto traccia, forse si deve pensare prima alle cessioni, fatto sta che per adesso non si parla di nessun fantomatico Mister X.

Analizzando la situazione, forse una spiegazione c'è. Mister X fa già parte della Fiorentina: è Sinisa Mihajlovic, l'allenatore dei pareggi. Colui che nella sua prima stagione da allenatore, a Bologna, ha iniziato con cinque segni x consecutivi, e che quest'anno, a Firenze, ne ha già ottenuti ben 13, con cinque gare ancora da giocare. Certo, pareggiare è sempre meglio che perdere, ma nell'era dei tre punti a vittoria con un ritmo del genere si va poco lontano e infatti, pur se con una differenza reti che è quasi identica a quella della Roma, la Fiorentina si trova con dieci punti in meno dei giallorossi. Il prossimo anno questa tendenza dovrà cambiare, a prescindere dal fatto che in panchina sieda ancora il tecnico serbo. Basta con le x, vogliamo anche l'1 e il 2. E magari anche più Crespo e meno Castillo.