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FIORENTINA, Il punto sul mercato

di Tommaso Loreto

Tanto mercato in uscita, pochissimo, forse niente, in entrata. Questo in sintesi il piano di lavoro di gennaio per Corvino. Sul tavolo del diesse le questioni relative ai partenti con ogni situazione da valutare singolarmente. Pazzini è sicuramente il caso più spinoso. La Sampdoria ha ribadito il proprio interesse, e le altre dichiarazioni (via Palermo o Torino) hanno convinto il giusto. In realtà per Pazzini, gli estimatori, non mancano. Tutto però, dipenderà dalla Fiorentina. Se arrivasse l'offerta accettabile, quindi più alta di almeno otto milioni, l'affare si potrebbe anche fare, magari inserendo Palombo nella trattativa con la Sampdoria, altrimenti non se ne farà di niente. Per il momento, comunque, alla Fiorentina offerte concrete non ne sono arrivate. Con Pazzini comunque partente resta in stand-by Osvaldo, ma nel calciomercato è vero tutto e il contrario di tutto e l'ipotesi che poi, alla fine, sia l'argentino a partire non è poi così campata in aria. Su Semioli invece gli interessi sono più reali e se Genoa e Lecce non si sono tirate indietro, la Roma perde corpo come eventualità, fosse soltanto per il modulo di Spalletti che ultimamente vede meno gli esterni. Resta il Chievo, con la Reggina in disparte, la direzione principale per Papa Waigo seppure eventuali richieste estere non manchino. Discorso simile per Da Costa e Mazuch che potrebbero lasciare la Fiorentina per accasarsi lontano dai confini nazionali. Da chiarire, infine, la situazione di Storari e Avramov con quest'ultimo più propenso a rimanere in viola a differenza dell'ex numeor uno di Milan e Cagliari. Tutte cessioni, comunque, indirizzate a rimpinguare le casse e a consentire ai viola di pianificare in largo anticipo, come ormai accade da tempo, il mercato di giugno quando si potrà alzare l'asticella degli obiettivi.

 

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