FIORENTINA, Il ritorno del Grinta Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic si ripresenta a Firenze nella sua veste migliore: combattivo e senza timori reverenziali verso niente e nessuno. In sintesi estrema il suo modo di essere da sempre, ieri da giocatore come oggi nelle vesti di allenatore. La soddisfazione per una rosa più completa rispetto alla passata stagione e la convinzione di avere per le mani una squadra dal grande potenziale sono indubbiamente un ottimo viatico per guardare all'orizzonte con fiducia. Se a tutto questo si aggiungono poi il ritorno del figliol prodigo Jovetic, la riscoperta di Cerci e la conferma di Gilardino, difeso anche a costo di smentire (con decisione) un simbolo di Firenze e della fiorentinità come Cesare Prandelli, le prospettive stagionali si fanno fanno ben più rosee del previsto. Ecco perchè dalle parole del tecnico serbo si evince una qual certa convinzione di potersi togliere finalmente qualche soddisfazione.
Già in altre occasioni lo avevamo soprannominato 'il Grinta', riprendendo ad arte un piccolo capolavoro cinematografico dei fratelli Cohen, e oggi a tutti gli effetti si potrebbe parlare del 'Ritorno del Grinta'. Un sequel atteso e contestato, sul quale molti continuano ad essere scettici, che tra tre giorni esatti uscirà nelle sale italiane sotto la lente d'ingrandimento del pubblico viola. Il primo atto (ovvero la prima stagione) è stato di fatto un flop e un ennesimo passo falso non potrebbe altro che avere un'unico epilogo: the end e la calata del sipario.
Anche di questo Mihajlovic sembra essere però consapevole. Tanto che la ben nota ubris che lo aveva caratterizzato all'inizio della scorsa annata si è saggiamente trasformata in blanda moderazione. In poche parole: la squadra si è rinforzata, io sono carico, ma di previsioni neanche a parlarne. Buona visione...