FIORENTINA, Il tridente è servito
Errore madornale. Ma mica perché sia già Kakà o già Zidane. Tener fuori Adem Ljajic col nuovo modulo sarebbe però sbaglio grave per la Fiorentina. Perché ha brio, ha dribbling, ha entusiasmo, ha voglia di riscatto dopo un rigore sbagliato. Ha tutti gli elementi per far bene anche nelle prossime uscite e, visto che una partita non fa primavera, è sempre tra i migliori degli ultimi tempi di casa viola.
Il 4-3-3 porterebbe, repetita iuvant, ad altre soluzioni. Visto che in mediana mancheranno Montolivo e D'Agostino, con Donadel e Zanetti ci sarà spazio più per Vargas che per Bolatti. Ecco allora che nel tridente, con Gilardino, il ballottaggio si restringe. A quattro uomini, simili ma profondamente diversi, per ruoli e caratteristiche.
MARCO MARCHIONNI - Le ultime lune lo hanno portato da giocatore stimato e coccolato a uomo in meno dell'undici viola. I dubbi permangono, soprattutto sulla condizione psicologica. Pare svogliato e demotivato, l'ombra del bellissimo giocatore visto la scorsa stagione.
MARIO ALBERTO SANTANA - Dribbling e tango, l'argentino riconquista a grandi passi posizioni sui diretti concorrenti. Il sentore è che, nei tre, Santana ci sarà, che sia a destra oppure a sinistra.
ALESSIO CERCI - Ad oggi, il peggiore del lotto. Perché scarta soprattutto sè stesso, perché sbaglia movimenti e tagli oltre a non coprire e non pressare. Servirà una svolta, anche per il presunto Henry di Valmontone. Forse, iniziare dalla panchina, potrebbe esser quella giusta.
ADEM LJAJIC - Tutto già detto e ridetto. Per talento, forma e voglia di riscatto, dovrebbe giocare lui dal 1'. Con Santana e Gilardino.