FIORENTINA, Il vero Sinisa
Quattro mesi, oltre centroventi giorno di lavoro. Festa più, festa meno. Facendo un conteggio grossolano, per Sinisa Mihajlovic, Firenze e la Fiorentina non sono più una novità. Il tecnico ha fatto intendere di apprezzare, ogni giorno di più, la città e i suoi tifosi, oltre a sottolineare il fatto che la sua famiglia è sempre più integrata. Un fattore di certo positivo, anche alla luce della difesa immediata messa in campo dalla società viola non appena la situazione si è fatta critica.
Lui, dal canto suo, per il momento sembra l'unico che continua a credere nella Fiorentina e nella sua rincorsa a posizioni dal peso europeo. Non si tira indietro di fronte alle critiche (non troppe per la verità fino a questo momento) e spesso è il primo a voler rilanciare il valore del gruppo a disposizione. Eppure, quel che sta andando in scena sul terreno di gioco, non sembra per niente rispecchiare un lavoro che faccia intravedere prospettive di classifica importanti.
Anche nel ritorno da ex in Sicilia, il tecnico viola è sembratofin troppo privo di intuizioni, e se le assenze (o le presenze ingombranti di Marchionni o Cerci da aggiungere ai giocatori acciaccati come Montolivo) non gli consentono di poter pescare dal cilindro valide alternative, è altrettanto vero che qualche correzione si poteva pur sempre studiare. Cerci era realmente l'unica alternativa offensiva a disposizione? E poi non poteva essere sostituito Marchionni rispetto a un Santana che, seppure stanco, restava fra i più propositivi? E ancora, perchè rischiare Babacar soltanto nel recupero, quando Gilardino sembrava ormai spento da decine di minuti?
Interrogativi che, lo ribadiamo, restano per la maggior parte legati alle condizioni precarie di un po' tutti i giocatori in rosa (anche ieri sera, nel dopo gara, i viola facevano la conta degli infortunati o dei vari a "mezzo servizio") ma è indubbio che a oggi ancora non sia semplice individuare il vero Mihajlovic. Il vero volto, cioè, della nuova direzione tecnica della Fiorentina dopo l'era Prandelli. Come abbiamo anche già scritto, per Sinisa, c'è ancora tutto il tempo per migliorare. Ma presto i viola saranno chiamati a esami proibitivi e, prima possibile, serve capire come vuole giocare questa Fiorentina. E anche come vuole farla giocare il suo allenatore.