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FIORENTINA-JUVENTUS, E' ancora la partita dell'anno?

di Marco Conterio

10 febbraio 1929. Iniziava allora Fiorentina-Juventus. Era il calcio dei pionieri, quello di nomi ad oggi scordati e dimenticati ma che almanacchi e statistiche ricordano ed incidono nella storia del pallone. Finì 4-0 per i bianconeri, la prima vittoria gigliata arrivò l'8 gennaio del '33 con un gol di Petrone l'Artillero. Fiorentina-Juventus è il 2-0 dei minuti finali nell'anno dello scudetto viola, è il gol in sombrero di Hamrin davanti a settantamila spettatori, è il triste ricordo della Maratona che crolla nel dicembre '57, è il gol del baby Desolati del '73. E' un mix di ricordi che portano al passato, che lo 0-0 dell'annata thriller '81-'82, è la sconfitta dell'anno dopo contro i Campioni del Mondo o il 3-3 di 12 mesi dopo, è la consacrazione della B2 o il ricordo di un gol di testa di Passarella, quello del gran rifiuto di Baggio o dei primi calci e dei primi gol di Batistuta. E' la foto di un Toldo triste dopo l'1-4 del '95, è Firicano che esulta nel 3-0 viola del '98, è la mitraglia di Batistuta dopo il gol a Peruzzi, è quella zolla maledetta sul tiro di Toni. E' Fiorentina-Juventus. La Partita, per Firenze. Ma è ancora così?

FAVOREVOLI: FIORENTINA-JUVENTUS E' LA PARTITA PIU' ATTESA

Una Firenze dipinta sugli spalti non arriva in tutte le gare. E' arrivata dopo il passaggio di Baggio in bianconero, coreografia grandiosa e geniale, una delle tante nella Sfida. Perché, vox populi, "soprusi, ladrocini, furti, raggiri e truffe" restano a lungo nell'elefantiaca memoria della tifoseria gigliata. La gioia di una sconfitta dei bianconeri, per questa fazione, è paragonabile e seconda in graduatoria solo a quella per la vittoria di Prandelli e soci oggi, Passarella, Antognoni, Baggio, Bertoni, Chiarugi e compagnia cantante ieri. Il Franchi ha sempre risposto con ogni corda vocale consumata sino all'ultima nota: fischi, cori, canti. Tutti per Firenze, tutti contro la Juventus. Una gara per la quale, al triplice fischio, c'è già chi cambia calendario in casa. Perché l'anno viola, per lui, comincia lì. Dalla Sfida.

CONTRARI: E' UNA PARTITA COME LE ALTRE

Bando ai provincialismi, tuonano i tifosi che gettano il cuore oltre l'ostacolo bianconero. E fanno una precisazione, giusto per non esser tacciati di presunto disamore dall'altra 'fazione'. La Juventus resta una squadra tutt'altro che simpatica, per passato più o meno remoto, presente annesso e connesso. Però la Fiorentina d'oggi è ben più di una realtà che può accontentarsi di gioire per tre (o due, un tempo) punti al Franchi contro i bianconeri e poi chi s'è visto, s'è visto. Chiaro: battere la Juventus è sempre gioia incommensurabile, ma "vuoi mettere con un ottavo, o magari con un quarto di finale di Champions?".

Già. La Champions. Lì nasce il nodo, l'inghippo, il dubbio. Lì nasce la domanda. Dopo la Juventus, c'è il Bayern. Quale partita sentire di più? La Juve d'un tempo o, forse, quella dell'oggi? Cuore o ragione? Voglia di riscatto, di un sorriso beffardo dopo anni infausti, o voglia di crescita più in un'annata che, piuttosto, di vittoria in una partita che in fondo è una che vale più per il cuore che per altro?