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FIORENTINA, La concorrenza è un bene o un male?

di Matteo Magrini

Gennaio si avvicina e le voci di mercato intorno alla Fiorentina impazzano, soprattutto in fatto di cessioni. La società viola molto probabilmente nel prossimo gennaio cercherà di cedere qualche giocatore, per fare  cassa si, ma anche per accontentare chi non gradisce la sua attuale situazione. I maggiori indiziati a partire sono Pazzini, Osvaldo, Pasqual, Papa Waigo e Da Costa. Se la cessione di Papa Waigo appare obiettivamente scontata e inevitabile, per gli altri si può nutrire qualche perplessità.

 

Dando uno sguardo alle grandi classiche del nostro campionato si nota come ci siano giocatori con nomi ben più "importanti" costretti molto spesso alla panchina. Pensiamo a Materazzi, a Flamini, a Stankovic, a Mancini, a Inzaghi, Iaquinta, Balotelli, Pato, Borriello. Del resto, per essere competitivi, per essere davvero grandi, tutto questo è necessario. Ci vogliono tanti grandi calciatori, e la società deve avere la forza di trattenerli e di convincerli ad accettare uno spazio ridotto. Ovviamente, molto dipende dai calciatori, che devono avere la giusta mentalità, la voglia di lottare sempre e comunque per un posto.

 

La Fiorentina, proprio nel mercato estivo, ha fatto passi importanti in questa direzione, portando a Firenze giocatori molto importanti che sono andati a "rubare" il posto a tanti della vecchia guardia. Gilardino con Pazzini, Vargas con Pasqual, Felipe Melo con Donadel, Jovetic che ha scavalcato Osvaldo. Per la prima volta dopo tanti anni i viola hanno una rosa con doppioni validi e competitivi in tutti i ruoli. Il problema è che tanti calciatori non sembrano saper accettare questa situazione, non interpretano nel modo giusto la concorrenza, che deve essere invece il valore aggiunto per le grandi squadre. La stessa società, però, è intenzionata ad accontentare chi non ci sta, se è vero che uno tra Pazzini ed Osvaldo se ne andrà di sicuro, se Pasqual è già con un piede fuori da Firenze, se Da Costa è sempre più un corpo estraneo.

 

Ma è la soluzione giusta? Tanti sforzi per creare un rosa competitiva, sia per qualità che per quantità,  per poi "annullare" tutto? Le "riserve", ma è meglio chiamarle alternative, in una società come la Fiorentina, devonon essere rappresentate da calciatori importanti, forti, quasi dello stesso livello delle prime scelte. Solo così si può provare a vincere. Dare via Pazzini per prendere Bonazzoli, ad esempio, non rappresenta un passo indietro? Corvino e Prandelli sono uomini di calcio, sanno quel che fanno, e se sceglieranno di sfoltire, di diminuire la concorrenza, lo faranno a ragion veduta, ma resta la perplessità, soprattutto verso i giocatori. Se non si sopporta la concorrenza, purtroppo, non si è grandi, non si è adatti ai grandi palcoscenici, ad una società che partecipa alla Champions League.