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FIORENTINA, La personalità è da grande

di Matteo Magrini

E' finita come l'anno scorso, con una sconfitta e tanto amaro in bocca. La Fiorentina a Napoli proprio non riesce a vincere. Molto diversa però, la gara di ieri rispetto a quella della scorsa stagione, quando i viola si presentarono al San Paolo scarichi fisicamente e, soprattutto, mentalmente, a causa dei molti impegni. Ieri no, ieri gli uomini di Prandelli erano in palla.

 

La sconfitta fa male, brucia, perchè non rende merito alla prestazione offerta. I viola si sono presentati su un terreno difficile come quello napoletano con il piglio della grande squadra, imponendo il proprio gioco e ribattendo colpo su colpo ai tentativi del Napoli. Prandelli voleva questo, una squadra che sa di essere forte, e che "sbatte" in faccia all'avversario le proprie qualità, anche in trasferta. Già contro la Juventus, nonostante una prova non brillantissima, si erano visti segnali positivi riguardo la personalità di questi ragazzi: linea di difesa alta, possesso palla, voglia di vincere. Con i bianconeri, come detto, era mancato lo spunto, la velocità; ieri, per almeno un'ora di gioco, la Fiorentina è stata piacevole, armonica, equilibrata, come vuole il tecnico di Orzinuovi.

 


E' stata una prova importante, perchè il Napoli, soprattutto nel proprio Stadio, è una squadra terribile, che concede poco o nulla e che molto raramente si fa mettere sotto. Ieri i viola lo hanno fotto, a tratti, anche se bisogna riconoscere che gli azzurri non hanno mai rinunciato a controbattere, a cercare il goal. Ne è nata una partita molto bella, intensa, equilibrata, tra due ottime squadre. Ci sono, ovviamente, anche degli aspetti negativi, e non sono da sottovalutare. La difesa, ad esempio: sconcertante la similitudine dei goal di Nedved, alla prima di campionato, e quello di ieri di Hamsik. In entrambe le occasioni, l'autore del corss, Grygera a Firenze e Lavezzi a Napoli, hanno scartato come birilli mezza retroguardia viola prima di mettere il pallone in area. Inoltre, nessuno, in tutti e due i casi, si è preoccupato di marcare i centrocampisti autori poi dei goal, nonostante sia rinomata la loro capacità di inserimento. Sono errori gravi, anche e soprattutto perchè ripetuti. Ci vuole più attenzione, perchè le grandi squadre, quelle vincenti, non regalano nulla, per fargli goal si deve sudare, e molto.

 


C'è da lavorare ancora, dunque, ma la strada è quella giusta. Lo ha detto Prandelli, nel post-partita: "Ho visto l'approccio giusto, quello che ci può permettere di vincere su tutti i campi". E' questa la sfida viola di questa stagione. Essere, sempre e comunque, protagonista, in Italia e in Europa. Il primo esame, quello di ieri pomeriggio, è andato male, ma solo dal punto di vista del risultato. La mentalità è quella giusta, adesso manca quel pizzico di cinismo e di cattiveria che contraddistingue i vincenti, ma siamo certi che arriverà, così come arriverà la condizione fisica necessaria per reggere 90 minuti a grandi ritmi. Mercoledì si va a Lione, e la Fiorentina è attesa da un altro esame, ancora più difficile. Prandelli è curioso, vuole vedere una squadra "prepotente" anche in Champions League. E' arrivato il primo passo falso, ieri pomeriggio, ma la squadra c'è, tonica, pronta, ed ha evidenziato notevoli miglioramenti rispetto all'esordio con la Juve. Dimenticare Napoli? No, o meglio, dimenticare il risultato, ma non lo spirito e l'idea di gioco messi in mostra per un'ora abbondante. Quella è la "grande squadra" che il Mago di Orz vuole. Una squadra di personalità, che spaventa gli avversari, anche in casa loro. Ora tocca al Lione. Sei pronta Fiorentina?