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FIORENTINA, Maledetta Primavera

di Tommaso Loreto

Era il settembre 2009, quando Jovetic cominciò la sua scalata alla Champions League. Nel preliminare di ritorno contro lo Sporting Lisbona, Jo-Jo scaraventò in rete il primo pallone pesante della sua avventura, esaltante, in Europa. Eppure, quella sera, qualcosa che andò storto ci fu. Qualche invito a "spendere di più", si disse, fece andare su tutte le furie la famiglia Della Valle. E, poco dopo, Andrea consegnò al sito ufficiale viola le sue dimissioni da presidente.

Ne è passata di acqua sotto il Ponte Vecchio, eppure quella poltrona di presidente resta ad oggi vacante. La Fiorentina volava in Europa, e cominciava ad annaspare in campionato, ma della questione, si diceva, se ne sarebbe parlato a Primavera. Anche del rinnovo di Prandelli, per la verità, si diceva che se ne sarebbe parlato a primavera. Eppure, in quella primavera 2010, si parlò di tutto fuorchè del rinnovo del mister, tantomeno del ritorno da presidente di ADV.

Poi la primavera ha lasciato spazio all'estate, è arrivato l'autunno, infine l'inverno. Rigido, rigidissimo. Diego Della Valle, soltanto poco tempo fa, dettò le prime linee guida fra una stoccata e l'altra. Facendo intendere che i primi bilanci sarebbero arrivati sotto Natale. Fece eco, di lì a poco, l'intervento di Cognigni che preannunciò come la Fiorentina, a gennaio, sarebbe tornata in modo netto sul mercato, e su giocatori già pronti. Corvino, di contro, qualche giorno più tardi ribadì che la rosa attuale poteva essere difficilmente rinforzata, salvo poi ascoltare ieri, da Andrea Della Valle, che gli innesti (2 o 3) saranno comunque di spessore.

A caldo, poco dopo la festa di ieri all'Otel, abbiamo auspicato che le promesse, in questo caso tecniche, vengano mantenute. E, francamente, non abbiamo motivi per dubitare che lo saranno. L'auspicio, semmai, è che il mercato del gennaio 2011 sia di certo più fruttuoso della versione 2010. Ma gli auspici restano anche altri. Che, ad esempio, in Fiorentina si cominci a comunicare in un'unica direzione. Che le voci siano tra loro coerenti e compatte, dirette a un unico obiettivo. Che arrivi la tanto sospirata chiarezza sul futuro immediato e su quello anche a lunga scadenza visto che, se di Cittadelle non si parla più, è altrettanto vero che i Della Valle hanno fatto capire di non voler mollare e, anzi, di andare avanti crescendo.

L'augurio, fra gli altri, dunque, resta anche quello di poter trovare un indirizzo generale il prima possibile. Perchè ad oggi, così come manca compattezza nella squadra di Mihajlovic, manca anche l'individuazione di un progetto da portare avanti nelle stanze della società. Con una piazza alla quale, ancora una volta, viene soprattutto chiesta pazienza e attesa....della primavera. Di nuovo... Tutto a distanza di nemmeno 9 mesi dall'ultima primavera passata nella quale, evidentemente, tanti bilanci e tante valutazioni non sono poi state fatte. Infondo, la Fiorentina, un presidente ad oggi ancora non ce l'ha. Non sarà mica stata tutta colpa dell'aria primaverile, o ancora peggio delle fastidiose allergie che aleggiano insieme ai pollini primaverili, che ha distratto tutti mentre la società progettava il futuro?