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FIORENTINA, Manca (solo) il gol

di Cristina Guerri

Colpaccio sfiorato. Contro la Juventus, i viola hanno mantenuto il vantaggio fino a pochi minuti dal 90' (otto, per la precisione). Poco importa se Delneri, a fine partita abbia dichiarato di aver visto la sua Juve superiore alla squadra di Mihajlovic. E che si meritava di portare a casa i tre punti. Resta il fatto che la Fiorentina è stata a due passi dalla vittoria. E se quel gol di Pepe (fortunoso come quello di Vargas), non fosse arrivato, a quest'ora si parlava di una Fiorentina pronta a stupire. Nonostante il secondo passo in avanti (il primo lo avevamo visto sabato scorso contro il Milan) resta l'amaro in bocca. Soprattutto guardando la classifica. Che rimane quella che è: 16 lunghezze, a fronte delle 14 partite giocate. Quei due punti facevano davvero comodo ai viola. Un successo in casa bianconera poteva far uscire squadra e tecnico da quel tunnel intrapreso dall'inizio della stagione. Ma va bene lo stesso così.

Per Mihajlovic, che ha saputo preparare bene la sua squadra anti Juve. Difesa e centrocampo hanno lavorato a braccetto. Con D'Agostino, ma soprattutto Donadel, stoici nel raddoppiare le marcature sui pericoli bianconeri. E nel cercare di ripartire Senza dimenticare che in difesa, a far coppia con Gamberini, c'era un ragazzino di 18 anni, Camporese, che ha lottato a testa alta contro Del Piero e compagni. Mica poco. Forse, quel qualcosa in più, manca ancora in attacco. Il dito non è puntato su Gilardino. Che anche ieri si è sbattuto a destra e a manca. Per un'ora, prima di infortunarsi. Di palloni, il bomber ne ha toccati pochi, pochissimi. E senza di lui, con Ljajic che si accende a intermittenza e con Santana che di mestiere non fa l'attaccante, c'è da ringraziare Vargas e la deviazione vincente di Motta. Forse è la concretezza sotto porta il vero problema dei viola.

"Dovevamo chiudere la partita con il secondo gol", ammetteva Donadel. "Abbiamo qualche problema nel finalizzare, ma stiamo lavorando su questo aspetto". Spiegava Mihajlovic. Che se lavorerà sulla concretezza sotto porta con la stessa parsimonia con cui ha preparato il tamponamento a Krasic, allora la situazione potrà veramente cambiare.