FIORENTINA, Meno uno al raduno
Meno di 24 ore, e per la Fiorentina inizierà ufficialmente la stagione 2009/2010. Un’annata che, al momento, si presenta ricca di incognite. Si, perché, salvo colpi di scena da parte di Pantaleo Corvino in questa afosa domenica di Luglio, la squadra che inizierà a sottoporsi al rituale delle visite mediche appare assai incompleta. Nessuna accusa verso nessuno, sia chiaro, anche perché si parte da un organico che ha raggiunto con una giornata di anticipo rispetto alla fine del campionato, l’ennesima qualificazione alla fase preliminare della Champions League. Un organico però privo di Felipe Melo: un giocatore venduto si –anche in questo caso salvo avvenimenti assai clamorosi dell’ultim’ora- non bene ma benissimo, ma considerato, seppur con qualche dubbio da parte di qualcuno, uno dei protagonisti della passata stagione.
Analizziamo, reparto per reparto, cosa manca al momento alla squadra di Prandelli:
PORTIERE:
L’anno scorso Pantaleo Corvino, vista la lunga stagione che attendeva la squadra viola, ha voluto affiancare a Sebastien Frey due portieri di buon livello come Avramov e Storari. Il primo pare destinato ad essere ceduto, probabilmente all’estero, il secondo è ormai di nuovo un giocatore del Milan. Per fortuna l’estremo difensore francese nello scorso campionato ha accusato solo un breve stop, ma per un ruolo così delicato, pur tenendo conto del famoso budget a zero euri, non pare opportuno correre rischi.
DIFESA:
Con Zauri tornato a Roma e poi dirottato a Genova, sulla destra resta il solo Comotto. Gocatore affidabile ma con alcuni limiti di carattere tattico: sostituire uno come Ujfalusi, un giocatore di cui la Fiorentina ha indubbiamente sofferto la partenza nella passata stagione, è impresa assai ardua, ma se non sarà possibile trovare un difensore capace di giostrare sia sulla fascia che al centro, il club viola dovrà mettere in preventivo l’acquisto sia di un esterno basso destro che di un centrale tecnico e rapido, che possa sia sostituire all’occorrenza Gamberini che giocarvi a fianco. Dando per scontato che Cesare Natali non sia stato preso per essere usato come pedina di scambio, uno tra l’ex granata, Dainelli e Kroldrup pare in ogni caso di troppo, e il predestinato a lasciare Firenze pare proprio il centrale toscano, giocatore tuttavia non facile da piazzare nonostante, almeno a giudicare da quanto scrivono i giornali, le richieste non mancano. Resta un mistero la corsia sinistra, con la permanenza di Pasqual in bilico, la trattativa per Drenthe che pare abbandonata, e Juan Manuel Vargas che, al di là delle rassicurazioni di mister Prandelli, finora come esterno basso ha mostrato grossi limiti.
CENTROCAMPO:
Partito Melo i nomi in ballo sono molti, e legati a questi c’è anche e soprattutto la questione del modulo: fiducia al 4-2-3-1, ritorno al centrocampo a tre o addirittura all’”albero di Natale”? In questo caso la questione andrà risolta il prima possibile, in quanto si parla del fulcro della squadra, e se a Cortina Prandelli non saprà su quale modulo lavorare ci sarebbe quasi da dire che il viaggio sulle Dolomiti potrebbe risultare, almeno dal punto di vista tattico, quasi inutile.
ATTACCO:
Una necessità e un dubbio: il vice-Gila serve come il pane, anche se, cronologicamente, non rappresenta una priorità. I 21 milioni che ha al momento a disposizione Corvino, e che potrebbero addirittura aumentare nei prossimi giorni, non sono certo pochi, ma difficilmente parte di essa sarà destinata a questo ruolo. Giustamente, ci permettiamo di commentare, perché parliamo di un giocatore che, come tutti ci auguriamo, dovrebbe disputare solo qualche scampolo di partita. Di qui la scelta societaria di puntare su prestiti o giocatori un scadenza di contratto, ma con la crisi finanziaria che ha attaccato anche il mondo del calcio, questo tipo di giocatori sono richiestissimi. Infine il dubbio: Mutu non si discute, ma dove collocarlo visto il successo dell’impiego di Jovetic alle spalle di Gilardino?
In altre parole, in questo momento non vorremmo essere nei panni di Pantaleo Corvino; ci spieghiamo meglio: chi non vorrebbe essere il responsabile dell’area tecnica della Fiorentina? Però l’impresa che attende il dirigente salentino nei prossimi tre giorni ci pare a dir poco titanica, perché almeno un paio di trattative dovranno essere concluse prima della partenza per il Cadore. Noi però vogliamo credere che alla fine, anche quest’anno, il ds viola porterà a termine alla perfezione il suo compito. Con qualche giorno di ritardo? Chi l’ha detto? Anche in questo senso il silenzio di Cesare Prandelli lo vogliamo interpretare come un ulteriore segnale di fiducia.