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FIORENTINA, Mission possible...

di Tommaso Loreto

Non è sempre domenica. E, forse non a caso, proprio di giovedì la Fiorentina c'ha lasciato le penne. Almeno per ora, sia chiaro. Il problema, semmai, è che dopo due gare dove i viola hanno fatto poco sotto il piano del gioco, raccogliendo invece molto di più sotto quello del risultato, è arrivata la batosta interna con l'Ajax. Una squadra, quella olandese, che più che il calcio totale, a Firenze, ha messo in mostra il caro vecchio "Catenaccio" che da sempre risiede nelle radici della scuola calcistica italiana.

 

E contro l'ordine imposto da Van Basten, la Fiorentina ha sciupato l'impossibile. Con i suoi uomini migliori, da Montolivo a Mutu fino a Gilardino. Certo, il trend fortunatamente positivo innescato fra Lazio e Genoa non poteva durare a lungo, ma dall'altro lato a fronte di almeno cinque nitide palle gol, i gigliati sono capitolati di fronte a una delle due uniche conclusioni a rete degli orange. Come dire che, a rigiocarla, una partita del genere potrebbe anche finire "tanto a uno" per la Fiorentina.


Ma il calcio è anche fatto così. E quel che dà, sovente, toglie. Adesso serve rimanere lucidi, tranquilli, sereni. E affrontare il Chievo nel giusto modo, sbagliando meno rispetto a ieri sera, e imponendo fin da subito la giusta cattiveria e determinazione. Trovando i giusti equilibri per sopperire all'assenza di Santana, a tutt'ora latitanti, e rigenerando qualche giocatore che può sicuramente dare di più. In primis Kuzmanovic, ma anche Jovetic. Poi sarà tempo di prendersi la rivincita nei Paesi Bassi, magari dimostrando maggiore precisione in zona gol. L'Ajax visto a Firenze non ha niente di superiore all'organico di Prandelli e anche alla luce di quanto già dimostrato nella terra dei tulipani, leggasi Eindhoven, la Fiorentina ad Amsterdam può ancora farcela.