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FIORENTINA, Pradè il primo tassello

di Stefano Borgi

Manca l'ufficialità, ma è come se ci fosse: Daniele Pradè sarà il nuovo direttore dell'area tecnica della Fiorentina per la stagione 2012-2013. L'annuncio? Probabile nella giornata di oggi, possibile fra 36 ore. Quello che importa è che il "primo tassello" della nuova Fiorentina è stato finalmente messo. Certo, per completare il mosaico manca ancora molto: l'allenatore innanzitutto. Poi una ventina di giocatori (lo ha detto Guerini pochi giorni fa: "Di questa rosa ne rimarrano quattro o cinque..."), se vogliamo anche un presidente... in attesa che Andrea si riappropri di quel ruolo che gli spetta di diritto. Intanto però si parte, ed il tassello Pradè è importante a dispetto delle credenze metropolitane dei rumors, dei vox populi per ora dubbiosi (eufemismo). E si parte in ordine logico: prima il "Direttore" (sportivo, generale... spiegheremo dopo), poi l'allenatore, quindi la campagna acquisti. Non come sarebbe successo con Oriali: "guardi Lele (improvvisiamo un fantomatico dialogo) l'allenatore è questo (Ranieri), i dirigenti sono questi (Cognigni e Mencucci), lei ci metta la faccia. Al resto ci pensiamo noi". Ed infatti Oriali ha rifiutato. Sarebbe stato come se lo avessero invitato ad una cena di pesce (facciamo conto che ad Oriali il pesce non piaccia...) e gli fosse stato detto: "non mangia? Non le piace? Siamo costernati, si ricordi però di pagare il conto". Stavolta no, stavolta sembra diverso. Il primo tassello è il direttore dell'area tecnica, dal quale discende l'allenatore, dal quale (in accordo col direttore) discenderà la ricostruzione della rosa.

Piccola chiosa: Daniele Pradè si avvarrà dell'apporto di Macia per la prima squadra, e presumibilmente di Vincenzo Vergine (già primo collaboratore di Corvino) per il settore giovanile. Cosa significa? E' presto detto. Macia vede i giocatori, li propone, e con Pradè andrà a concludere l'affare. Ma non solo: Pradè avrà anche facoltà (del resto lo ha già fatto con successo nella Roma) di visionare i giocatori e comprarseli. Tutto da se. Per questo definiamo Pradè direttore dell'area tecnica, perchè fatto salvo l'apporto imprescindibile del talent-scout spagnolo, la figura dell'ex-dirigente giallorosso assumerà doppia valenza: suggellare, firmare le intuizioni altrui (in quel caso farebbe il direttore generale), allo stesso tempo preparare e concludere le proprie (e lì funge da direttore sportivo). Per questo noi sintetizziamo la sua qualifica come: direttore dell'area tecnica. Pur senza raggiungere le smanie accentratrici ed individualiste di Corvino, proprio quello che i Della Valle vogliono evitare.

Capitolo allenatore. Qualcuno dirà: ma Ranieri allora? Non era già stato preso? Non lo aveva scelto Diego in persona? C'è qualche speranza (direbbe il tifoso più acceso) che non arrivi? Difficile dirlo. In questo momento se la giocano Ranieri, resiste Montella (sopratutto se Zeman andasse alla Roma), in parte Mazzarri, e nelle ultime ore si è inserito anche Gasperini. Addirittura c'è chi culla ancora il sogno Spalletti, con il quale Daniele Pradè costruì una splendida Roma, vincente sia in Italia che in Europa. Chi vivrà vedrà. Per ora... "habemus direttore", e (visti i tempi) è già qualcosa.