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FIORENTINA, Se ci sei batti un colpo

di Matteo Magrini

La Fiorentina torna da Cagliari, ancora una volta, con le ossa rottE. Come l'anno scorso, i viola si sono resi protagonisti di una prova decisamente incolore ma, se l'anno scorso la squadra di Prandelli veniva dalla tremenda delusione dei calci di rigore fatali contro i Rangers, e aveva quindi un minimo di attenuante, per la partita di ieri non possono esserci alibi. Gli errori arbitrali ci sono stati, evidenti, decisivi, ma resta l'opaca prestazione dei viola.

 

 

Parleremo anche dell'aspetto arbitrale, ma prima di tutto viene la squadra. Una buona merzz'ora iniziale, nella quale gli uomini di Prandelli hanno costantemente tenuto in mano il pallino, senza dare mai l'impressione però, ed è questo l'aspetto preoccupante, di aver fame di tre punti, di voler vincere la partita a tutti costi. "Giochicchiava", la Fiorentina, tanti tocchi "bellini" ma poca incisività. Così non si arriva da nessuna parte, anche perchè, cambiare atteggiamento in corsa è pressochè impossibile, tanto che dopo il goal del Cagliari non si è visto il minimo accenno di rabbia, di reazione. Una squadra che vuol vincere, che vuole essere protagonista entra nel secondo e si mangia il campo, aggredisce gli avversari. Nella squadra di Prandelli è mancato tutto questo. Il tecnico di Orzinuovi deve dare una svegliata ai suoi, deve trasmettergli quella vogli di vincere che lui ha sempre espresso. Tutti, insomma, da Prandelli all'ultimo dei suoi ragazzi, devono reagire, devono darsi una scossa.

 


C'è poi la società che, già ieri, ha mostrato attraverso le parole di Mencucci, Corvino e Cognigni, malcontento verso le ultime direzioni arbitrali. E' vero, da Palermo in poi è evidente un atteggiamento negativo nei confronti della Fiorentina e di Gilardino in particolare, ma lamentarsi in questo modo non serve a niente. Occorre farsi sentire nelle sedi opportune, non davanti alle telecamere. Una società forte, che sa farsi rispettare, non mette in piazza il proprio malumore, ma lo dimostra, con i toni giusti, alle persone e nei luoghi adatti. Non è un caso se Galliani, la settimana scorsa, ha invitato Ancelotti a non parlare di arbitri. Ci pensa lui, lontano dai media e nelle stanze che contano. La Fiorentina è già migliorata tanto, ma adesso è giunto il momento di farsi sentire, di pretendere rispetto. Firenze chiede una reazione, ai giocatori in primis, ma anche alla società. Firenze aspetta un segnale, forte, da parte della Fiorentina tutta.


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