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FIORENTINA, Squadra-tecnico in tilt

di Tommaso Mattei

E pensare che sembrava tutto perfetto. Una vigilia, quella della gara contro il Bari, che aveva regalato sensazioni positive grazie alle parole di Sinisa Mihajlovic. “Io gioco sempre per vincere, non per perdere. La mia squadra si prenderà sempre qualche rischio in più per cercare di segnare. Questo è anche un messaggio per i ragazzi sull'atteggiamento che devono tenere. Questa è la mia mentalità.” Aveva detto il mister viola a poche ore dall sfida con i pugliesi. E allora come è possibile che a Bari si sia visto uno speccatolo a dir poco allucinante? Perchè, se l’allenatore chiede alla squadra di giocare all’attacco, i calciatori passano 90 minuti in difesa? C’è qualcosa che non torna, senza ombra di dubbio. Un problema di comunicazione che sta diventanto preoccupante anche in vista delle ultime gare di questo campionato.

A questo punto due sono le cose: o i calciatori non ascoltano o meglio non capiscono il tecnico oppure Mihajlovic non riesce a spiegarsi con la sua squadra. Altre alternative non ci sono anche perchè è difficile pensare che Montolivo e compagni giochino contro l’allenatore. Sicuramente, però, qualcosa che non va c’è e dovrà essere affrontato il prima possibile. Il calcio è strano, lo sappiamo, e spesso lo sono ancora di più i calciatori. Dopo 5 anni di un certo tipo di allenamento e di dettami tattici ci può stare che le nuove metodologie del tecnico serbo siano di difficile assorbimento per i viola. Così come è altrettanto possibile che Sinisa Mihajlovic non sia ancora riuscito a farsi capire dalla sua squadra, a trovare la chiave di volta per trasmettere metodi e mentalità. Forse anche nella semplice comunicazione. Il problema non è di poco conto. Anzi. Serve una svolta per uscire da questo purgatorio che non giova a nessuno, squadra, tecnico, società e tifosi.

C’è la necessità, forse, di un intervento esterno, la parola magari di un dirigente o ancora meglio di un presidente che però non c’è. Andrea Della Valle rimane comunque l’uomo di riferimento di questa Fiorentina così come Corvino, che va detto, non si è mai tirato indietro. E allora è auspicabile che arrivi un intervento duro e deciso di chi gestisce la Fiorentina. Domani, intanto, è atteso un confronto negli spogliatoi del Franchi tra la squadra e il tecnico e anche forse alla presenza del Ds Pantaleo Corvino. Ben venga, sia chiaro, ma il momento impone qualcosa di più, non solo una strigliata di Mihajlovic ai suoi ragazzi. La società si deve far sentire e vedere ma sopratutto deve aiutare la Fiorentina a uscire da questa crisi di identità. Se qualcuno non sente, non ascolta o non parla come si deve qualcuno glielo lo faccia capire.