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FIORENTINA, Tanti auguri...

di Tommaso Loreto

Auguri Fiorentina. Mai come oggi servono gli auguri. Alla società, a tutti i suoi uomini, e poi anche ai tifosi. Auguri anche a loro, certo, perchè adesso in casa viola resta poco altro da fare se non augurarsi qualcosa di migliore. Di diverso. Di corretto rispetto agli errori del passato recente. Di chiaro e definito, senza le contraddizioni interne che contraddistinguono il carrozzone viola ammirato sotto la pioggia del “Bentegodi”. Perchè quanto accaduto ieri a Verona non può non segnare un passaggio di svolta.

Ci auguriamo, in soldoni, che le parole del Dott. Teotino, ieri, siano state solo il normale “prendere tempo” di una società che non vedeva i suoi proprietari presenti a Verona. E che già oggi un cambio di panchina, che sembra inevitabile, possa essere operato. Per abbandonare un vicolo cieco che da un anno mezzo rende questa squadra impietrita dinanzi ai fantasmi di sé stessa. Senza la minima idea di cosa fare in campo. E ci auguriamo pure che chi arriverà al posto di Mihajlovic, non debba allargare il petto, o alzare la fronte, per dimostrare personalità. Ci auguriamo che si limiti a parlare con quel che farà la sua squadra in campo, piuttosto che con dichiarazioni e valutazioni post-partita che lasciano a dir poco interdetti.

Ma ci auguriamo anche che proprio in questo intervento sia la proprietà a farsi sentire. A cominciare dai Della Valle. Infondo sono loro che, con un disavanzo di 20 milioni di euro, si ritrovano senza progressi a un anno e mezzo dalla fine dell'era Prandelli. E allora ci auguriamo di non dover rivedere dirigenti addetti alla comunicazione raccontare quel che sarà il futuro tecnico dalla Fiorentina (argomento ormai ignoto da mesi), ma anzi che sia proprio il responsabile di quel futuro a riferire alla società cosa non funziona. Dalle scelte degli ultimi mercati, fino alla conferma di Mihajlovic. Ed in tal senso, se la riflessione su Mihajlovic è ormai giunta al termine, su Corvino s'imporranno identiche riflessioni.

Ci auguriamo, in pratica, che la Fiorentina sia qualcosa di più di un inno all'anarchia. Ci auguriamo che il campo non rifletta più l'assenza di un'identità di gioco che, evidentemente, Mihajlovic non ha saputo dare, ma ci auguriamo anche che con un cambio in panchina lo stesso spogliatoio diventi meno esplosivo. Senza le serate prive di orari, o i viaggi in treno, o le forme fisiche sovrappeso. Senza la leggerezza, in una serata come quella di ieri, di concedere a mezza squadra il via libera per la sosta delle nazionali, spargendosi in tutta Italia mentre in pochi tornavano a Firenze per affrontare i tifosi. Ci auguriamo che la società, il tecnico, i dirigenti e l'ambiente societario, comincino ad essere in grado di proteggere e gestire lo spogliatoio, senza dover ribattere tutto a suon di comunicati, inclusi quelli sui sorrisini privi di senso.

Ci auguriamo anche che la Fiorentina cominci ad ascoltare di più la sua Firenze. Quella fatta dai suoi tifosi, da coloro che dovrebbero andare allo stadio. Quella che da due anni a questa parte ha smesso di andarci al "Franchi", perchè questa è Fiorentina è noiosa. Quella che non ha mai chiesto di vincere lo scudetto o le coppe euroopee, ma che è pronta a farsi sentire fino al mare pur di spingere alla vittoria una squadra viva. Quella che oggi, di fronte alla Fiorentina attuale, è arrivata persino ad augurarsi di perdere. Segno di un sentimento ai limiti del collasso. Ci auguriamo che la società sappia ascoltare di più coloro che, alla fine, sono i suoi primi clienti. Perchè sono infine loro a decretare il vero successo di un progetto, al di là dei risultati. E se la scelta, come pare, sarà su Delio Rossi ci auguriamo che questo andare incontro al popolo viola sia solo l'inizio. 

Ci auguriamo che la Fiorentina trovi immediatamente la forza di gettare, di nuovo, le basi per avviare quel tanto agognato ciclo che, fino a oggi, non è mai ricominciato. Per colpa di una squadra che non ha mai girato, di un allenatore che non ha saputo farla crescere, e di scelte tecniche, a monte, discutibili. Sia in entrata che in uscita. Ci auguriamo che riesca a farlo da subito, da oggi stesso, attraverso un cambio tecnico che sembra quantomeno d'obbligo per smettere di guardare al domani con rassegnazione, e un'approfondita riflessione sul progetto tecnico che si vuole avviare da qui ai prossimi anni. Che sia con l'attuale diesse, o meno. E ci auguriamo che a segnare questa svolta siano in primissimo luogo i Della Valle. Perchè di certo, il loro silenzio di ieri, è soltanto un ulteriore colpo allo stomaco per tutti i tifosi viola. In bocca al lupo Fiorentina, auguri.