FIORENTINA, Una viola "work in progress"
di Matteo Magrini
A piccoli passi, la Fiorentina continua il suo cammino verso il preliminare di Champions e, crediamo e speriamo, verso la miglior condizione. La squadra vista ieri, nella prima gara, s'intende, della Dahlia Cup, ha evidenziato confortanti seppur piccoli progressi rispetto alla triste prova di mercoledì scorso con il Paris Saint Germain.
Niente di sconvolgente, ma questa bambina Viola inizia a crescere. Benissimo Vargas, sempre più cattivo e convinto sulla fascia sinistra. Già a Cortina si era messo in luce come uno dei più "pronti" e ieri sera è arrivata la conferma. Sarà stata l'aria di casa, ma il "loco" nel match col Cagliari ha impressionato. Corsa potente, qualità e presenza in zona goal. Bene così, con la speranza di aver definitvamente messo in cantina l'annata scorsa, passata tra molte paure, da terzino, e qualche lampo da esterno alto. Anche il collega Marchionni, sul lato opposto, sta ingranando. L'intesa con Gilardino è ottima, così come quella col guarda-spalle Comotto. Manca la costanza, ma quella arriverà col tempo e col lavoro. Sulle fasce la Fiore va, ed è l'aspetto più confortante. E' lì che Mastro Prandelli vuole costruire i successi di questa stagione appena nata.
Male, invece, Mutu. Il Fenomeno è nervoso e si vede e, del resto, non potrebbe essere altrimenti. Prendete un operaio, e mandatelo a lavorare con una una multa da 10.000 euro da pagare. Più o meno il rapporto è quello. La sentenza del TAS di Losanna pesa come un macigno sulle spalle del rumeno. La rabbia è tanta, e ci vorrà tutta la maestria di Prandelli e tutto l'affetto del gruppo e di Firenze per aiutare Adrian a tramutarla in goal ed inchini. Forza e coraggio. Ma è in mezzo al campo, e dici poco, che la squadra zoppica. Manca qualità, e Montolivo è troppo indietro per impossessarsi della manovra. Donadel è mediano di sostanza, ma oltre a quello non va, mentre Kuz sembra sempre alle prese con una crisi di crescita preoccupante. Serve personalità, o il grande passo non arriverà.
I progressi ci sono, ma serve lavoro, tanto lavoro. Le gambe sono ancora pesanti e le idee non fluttuano leggere nella mente della Fiorentina. Che sia solo questione di tempo? Speriamo, ma probabilmente c'è dell'altro. Mancano dei tasselli, perchè il puzzle Viola sia completo. Pantaleo Corvino lo sa, e si spreme giorno dopo giorno per questo. Ebouè è più lontano. Troppo ampia la distanza tra domanda e offerta con l'Arsenal e le ultime voci parlano di un netto riavvicinamento con la Lazio per De Silvestri. Diverso il discorso Luisao. Il difensore del Benfica vuole Firenze e non manca, ogni giorno, di farlo notare ai suoi dirigenti. Il primo sconto è arrivato. Da 12 milioni il club lusitano è sceso a 10. Ancora due o tre passi verso il basso, e l'affare si farà . Alternative? Otamendi al momento è il nome che piace di più.
Per il centrocampo le idee sono chiare. Corvino proverà il colpaccio Fernando. Qualora l'operazione col Porto si rivelasse davvero infattibile si tornerebbe su Edinho - bloccato da tempo - e su Guarente. Dell'ultim'ora, ma difficili da concretizzare, le ipotesi Kleberson e Senna. I giocatori piacciono, ma pare arduo convincere Flamengo e Villarreal a dare il via libera. Il lavoro continua, quindi, parallelo, tra campo e mercato. Il diesse e Prandelli camminano spediti su due rette che si dovranno incontrare il giorno preliminare. Per allora, il cartello dei lavori in corso, dovrà essere rimosso.
Altre notizie
Venerdì 13 dicembre
PUBBLICITÀ