FIRENZE, MOURINHO E LA GUERRA PSICOLOGICA PREVENTIVA
Non c’è solo il Parma, la Coppa Italia e il sogno di ripercorrere, come un anno fa, una strada trionfale verso la finale di Roma nella testa dei tifosi viola. A occupare in queste ore i pensieri di Firenze c’è anche quella che potremmo già oggi definire una “guerra psicologica preventiva” (ma a quanto pare subito efficace) che da qualche giorno sta portando avanti José Mourinho, tecnico della Roma e prossimo avversario della Fiorentina in campionato. Non certo una gara banale quella di domenica sera all’Olimpico, visto che viola e giallorossi sono separati solo da un solo punto (la zona Champions, di fatto, è più che mai alla portata della squadra di Italiano) e che la sfida della Capitale pare avere già oggi - a oltre un terzo del campionato già in archivio - tutti i crismi di uno scontro diretto.
Una gara che, evidentemente, qualcuno dalle parti di Trigoria ha già iniziato a preparare più che con le proprie qualità (l’unica forza in casa Fiorentina) con la forza dei nervi, un po’ come già avvenuto prima dello scorso weekend in vista della sfida del Mapei Stadium contro il Sassuolo. Il riferimento - ovvio - va alle parole che lo “Special One” (più special a livello dialettico che nella qualità del gioco, ultimamente) ha proferito prima della gara contro i neroverdi, quando ha accusato in modo preventivo sia il Var (attento, poi, nell’espellere Boloca il giorno successivo) che soprattutto l’arbitro Marcenaro di poca personalità, tirando in ballo anche la Fiorentina: “Con lui sicuramente Mancini prenderà un giallo dopo 10 minuti per via di Berardi e non ci sarà contro i viola” la sua assurda accusa, per la quale ora Mourinho rischia da un’ammenda a una lunga squalifica. Niente di nuovo.
Ecco, se nella prova (più che buona) di domenica del fischietto di Genova va riscontrata una sola pecca è stato proprio - guarda caso - un mancato giallo che non è stato comminato al difensore giallorosso a metà primo tempo per un fallo antisportivo commesso su Laurienté (le immagini che da ore girano sui social parlano chiaro). Verrebbe quasi da pensare che la già citata “guerra psicologica preventiva”, un modo subdolo per titillare il lato oscuro del calcio italiano, abbia portato all’effetto sperato. La speranza a questo punto è che, con la Procura federale già al lavoro, altri episodi come questo non debbano più accadere. E che la super sfida di domenica tra Roma e Fiorentina non debba essere caricata di eccessive tensioni oltre a quelle che già in passato l’hanno più volte contraddistinta (gioverà ricordare che negli ultimi due precedenti i viola non hanno mai finito la gara in undici…)