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FIRENZE RUMOREGGIA. UNO STALLO INACCETTABILE E PER UN GIOVANE CHE VA, UN "VECCHIO" ANCORA QUA

di Sonia Anichini

C’è una parte del mondo che non ci capisce (e chi se ne frega vorrei aggiungere). Siamo un caso “clinico” piuttosto complicato che ci ritrova impegnati nella ricerca dei motivi che hanno portato la Fiorentina ad una picchiata negativa di gioco, di forma, di concentrazione e di conseguenza di risultati. Apriranno un corso a Coverciano con tanti di esperti di calcio, di preparazione atletica ma anche psicologi bravi perché si rischia di andare al manicomio.

Quello che mi fa stizzire è sentire ancora qualche commento, per fortuna sempre meno, che rimprovera alla tifoseria di non avere pazienza, di non sapere aspettare i nuovi calciatori, di fare sempre polemica e non accontentarsi mai. Ho letto anche le parole di Cassano che, nel difendere l’operato del Mister, parla dei fiorentini come coloro che “hanno rotto i cog…ni a Italiano dopo tre finali perse, figurati se non possono fare lo stesso con Palladino” oppure si auspica che Colpani possa “lavorare in un ambiente più sereno di Firenze”. Da un grande conoscitore del calcio com’è il simpatico Cassano, lo sfido ad analizzare come sarebbe vissuta la realtà fiorentina degli ultimi anni in città come Roma, Napoli, Milano, Torino sponda bianconera. La negatività, menzionata anche dal nostro allenatore, non la portano i tifosi che sono sempre e comunque molto vicini e legati alla Fiorentina, ma una serie di circostanze che hanno ormai stufato.

Se la nostra amata squadra è in difficoltà credo che le colpe siano sempre di una gestione non del tutto competente della nostra dirigenza. Purtroppo pensavamo che questa nuova avventura fosse stata baciata dalla fortuna, i calciatori arrivati stavano rendendo abbastanza bene, l’allenatore aveva trovato la formula giusta ma purtroppo tutto pare svanito. Adesso si parla di una rosa che si sta sfiorendo, sia fisicamente che dal punto di vista motivazionale, visto che alcuni ragazzi chiedono di andare via e non mi sembra un buon segnale. In questa ottica sono partiti Quarta e Kayode, arrivano già voci su Comuzzo, Richardson e Pongracic mugugnano (il croato almeno così dà segni di esistere), Gud e Colpani non si ritrovano e il resto non va tanto meglio.

Sempre parlando del gruppo, dello spogliatoio, ci sarebbe da capire anche la posizione di Biraghi che è tornata alla ribalta non per il campo ma per la tribuna, quella dove siede accanto alla dirigenza viola. O non doveva andarsene velocemente? Non è forse azzardato vederlo lì dopo che ha rotto con Palladino? Voglio augurarmi che non stia gufando per l’esonero del tecnico per restare qui visto che vorrei dare una medaglia a Raffaele proprio per averlo escluso! A chi lo evoca, vorrei far presente che le otto vittorie sono avvenute senza l’ex capitano.

Considerato che la proprietà non si è ancora fatta sentire, mi piacerebbe chiedergli come si coniuga la parola ambizione con questo immobilismo di mercato e con la partenza di Kayode che ci saluta dicendo “mi dispiace per quello che è successo”. Non capisco del tutto a cosa si riferisca, ma se guardo l’operazione viola mi viene da ridere: solo 500mila euro per il prestito che, chiaramente, non servono per trovare un degno sostituto? Perché ci priviamo di un giovane che poteva dare respiro a Dodò, che ne avrebbe bisogno, per andare a prenderne un altro, Fortini, che gioca in B più spesso sulla sinistra che a destra? C’è il dubbio poi che pure Kayode vada a fare la riserva in Premier e decadrebbe così anche la possibilità che si valorizzi.

Si torna quindi a veder partire giocatori che vengono sostituiti con altri non all’altezza, ma quello che preoccupa è sempre chi (non) arriva, chi dovrebbe rinforzare la rosa e il messaggio che viene trasmesso purtroppo è sempre il solito: si vendono i migliori e i giovani nati nel vivaio, si va avanti come si può, nessuna programmazione, nessuno scouting.

Il Presidente Commisso disse sul mercato di gennaio “se dobbiamo fare uno sforzo lo faremo, se l’occasione è buona sono pronto ad intervenire” e in quel momento la Fiorentina era in vetta alla classifica. Ora è sesta, ma in un momento molto delicato e la prontezza d’intervento per ora…non è pronta.

La Signora in viola