FIUMI DI PAROLE
Ormai non ci stupiamo più di niente. Ne' delle voci su Montolivo, ne' di quelle riguardanti il futuro di Gilaridno e Vargas. Come abbiamo detto in un'altra sede, siamo di fronte ad una "guerra di posizione", dove tutti pare abbiano una gran voglia di parlare ma alla fine nessuno dice niente. Non ci stupiamo, soprattutto, che il Milan sia campione d'Italia. In casa rossonera si è consumato un divorzio assai più importante di quello che potrebbe vedere protagonisti la Fiorentina e il suo attuale capitano, eppure tutto è avvenuto in maniera non vogliamo dire indolore ma perlomeno composta. E rapida. Si volta pagina e si va avanti. Come, almeno a parole, si vorrebbe fare in casa viola. Ci colpiscono un po' di più le dichiarazioni del governatore Enrico Rossi. Che non possono farci che piacere, ma che arrivano leggermente fuori tempo. I Della Valle ultimamente non hanno più affrontato l'argomento riguardante il nuovo stadio, o quello della "Cittadella", tanto per usare un termine a loro caro ma divenuto a Firenze quasi nauseabondo. Ma siamo sicuri che il ridimensionamento -ormai annunciato- della Fiorentina passi anche da questa situazione. Che pesa sicuramente quanto la non partecipazione della squadra viola alle coppe europee. O, vedendo le cose sotto un'altra ottica, è legato a doppio filo ai risultati del team gigliato. Non vogliamo entrare nel merito di chi abbia avuto ragione o torto nella lunga disputa che si è avuta tra la Fiorentina e le istituzioni locali riguardo alla costruzione del nuovo impianto. Di sicuro certe vicissitudini non hanno giovato a Firenze e alla sua squadra. E non ci sono stati vincitori, solo sconfitti, da tutte le parti. E l'impressione è che i proprietari della Fiorentina abbiano ormai preso atto di questa sconfitta, decidendo di intraprendere altre strade. Quello del presidente Rossi è quindi un assist importantissimo. Ma che arriva quando ormai le squadre sono andate negli spogliatoi. E, soprattutto, i tifosi sono tornati a casa. E difficilmente torneranno. A meno che non sia ripensata totalmente la strategia per la prossima stagione. Il che, in tutta onestà, ci pare assai difficile. Perché è ormai chiaro che a Firenze, prima di passare ai fatti, debbano scorrere sempre fiumi di parole.