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FORMAZIONE, Pensando (o fingendo) grandi novità

di Andrea Capretti

Cesare Prandelli ci sta seriamente pensando, pensando di stupire tutti con una nuova identità tattica alla sua Fiorentina per la impegnativa trasferta di domenica sera a San Siro contro l’Inter. Variazioni studiate ad inizio settimana, provate giovedì in amichevole e confermate anche nella giornata di ieri sotto lo sguardo attento del presidente Andrea Della Valle rientrato in città e subito presente al fianco della squadra ai ‘Campini’. Felipe Melo e Martin Jorgensen sono i due principali indiziati per invertire la propria posizione in campo, con il brasiliano destinato ad avanzare il suo raggio d’azione alle spalle delle due punte, idea che Prandelli stesso annunciò in tempi non sospetti ma fino ad oggi mai messa in pratica. La forza e la volontà di concludere maggiormente a rete grazie al brasiliano, per evitare di gravare tutto l’attacco su Mutu e Gilardino. Melo incrocerà Cambiasso sulla sua strada, confronto che potrebbe sorridergli anche se il rischio a questo punto si chiama Jorgensen che ancora i novanta minuti nelle gambe non li ha e potrebbe essere preso nel mezzo da Stankovic e Muntari. Per questo servirà ulteriore sacrificio da parte di Montolivo e di Kuzmanovic al rientro dopo il buon rodaggio di giovedì pomeriggio nelle gambe. In difesa ancora Comotto a destra e Kroldrup cambio obbligato per lo squalificato Dainelli al centro con Gamberini. Rimane il ballottaggio per la corsia mancina, ma Vargas dopo il lungo riposo fatto di squalifica e turn-over è in vantaggio per partire titolare sul sempre fresco Pasqual. Varato così il 4-1-3-2, visto che in fase di possesso il solo Jorgensen dovrebbe restare a scudo della retroguardia mentre Kuzmanovic e Montolivo sono pronti ad assistere Melo sulla trequarti. Soluzione suggestiva, portatitrice di novità, anche se il tempo per provarla è stato poco e soprattutto non coincide con la filosofia di Prandelli aver scoperto così in anticipo le carte (da sempre mai volenteroso di concedere vantaggi all'avversario sulla formazione). Lavoro magari anche per il futuro, altrimenti da subito maggiore peso in avanti, senza paura contro l’Inter capolista e con Semioli e Bonazzoli carte da spendersi a partita in corso se ci sarà bisogno di rimontare.