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FRA GOL E BALLETTI UNA CERTEZZA L'ABBIAMO TROVATA

di Sonia Anichini

Certo che guardare le partite in tv è sempre più complicato e, oltre alle difficoltà tecniche che spesso incontro col segnale, mi rendo conto che chi trasmette la Fiorentina ha meno fiducia di me in quello che vede. Chiaro che vedere una Viola vincente è una cosa che ci eravamo quasi dimenticati in campionato visto che l’ultima volta erano i primi di gennaio, ma ancora di più nessuno si aspettava il mega gol di Biraghi da centrocampo tanto che sugli schermi erano in onda dei replay e quando sono tornati in diretta non riuscivo a capire cosa fosse successo e dove correvano i calciatori della Fiorentina. Fortunatamente a festeggiare il terzo gol anche se, onestamente, vedere che il tiro pazzesco del capitano è partito con Mandragora in terra ed alcuni calciatori veronesi intorno al centrocampista, non mi è sembrato molto sportivo. Ho apprezzato il gesto tecnico che non può che essere applaudito, quello sportivo davanti ad una tifoseria amica un po’ meno.

Mi resta più difficile sopportare le esultanze di Cristiano nostro, le sue manine agli orecchi, ma oggi sono magnanima vista l’impresa più che importante che hanno portato a compimento perché espugnare il Bentegodi non era scontato dato che in questo 2023 non ci aveva ancora vinto nessuno. Sono stati giorni intensi perché man mano che giocavano le altre squadre vedevo la Fiorentina scorrere in classifica verso il basso e con questi tre punti possiamo almeno rimetterci dietro Sassuolo e Lecce e raggiungere a pari merito l’Empoli. Non è proprio il massimo delle ambizioni, ma per come vanno le cose è già qualcosa.

Ieri Italiano festeggiava le 100 panchine in serie A e il regalo ricevuto dai suoi ragazzi sarà senza dubbio assai gradito perché diversamente si sarebbe aperto uno scenario terribile. La Fiorentina ha un cammino davanti a sé molto complicato per i tre fronti sui quali ancora è in ballo ma il campionato per me è importante e spero che questa vittoria dia più fiducia al gruppo in vista dell’incontro col Milan del fine settimana.

La gara di Verona si è messa subito bene perché siamo andati in vantaggio con Barak dopo dieci minuti, e stavolta si capiva che poteva essere la serata giusta, e prima della fine del primo tempo avevamo sigillato il risultato col raddoppio di Cabral. Ecco, una cosa me la sento di dire ed è quella che finalmente abbiamo trovato una certezza, e spero lo abbia capito anche il Mister, e cioè che il brasiliano deve essere il nostro attaccante titolare. Se lo merita, sia per motivi tecnici che morali, sia per i gol che sta facendo sia per il suo carattere e modo di fare mai polemico. Sono fra quelli che non ha mai avuto fiducia in lui e sinceramente Arturone fino ad oggi non ha mai trovato continuità e prestazioni eclatanti, ma per quello che passa il convento è lui che deve stare davanti al nostro attacco.

La scorsa partita Cabral è stato il protagonista di un esilarante siparietto dopo il gol, quella burlesca imitazione dell’arbitro ha fatto il giro del mondo, e ieri pare si sia generato un equivoco sull’esultanza dopo la rete con annesso balletto di tutti i brasiliani in campo (Cabral, Dodò e Igor). Non credo che volessero sbeffeggiare i tifosi gialloblu ma che volessero fare gli splendidi davanti alla telecamera ma, nel dubbio, ho apprezzato Amrabat che li ha richiamati all’ordine.

Ma vorrei dire ai nostri amici gemellati di avere un briciolo di comprensione, non si vinceva in trasferta dal 6 novembre contro la Sampdoria e anche in casa non facciamo sfaceli, anche se capisco che loro sono veramente nei guai e mi dispiace ma non siamo nelle condizioni di regalare niente a nessuno…a costo di prenderci qualche infamata dagli spalti!

La Signora in viola