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FRA ZEMAN E PRANDELLI

di Iacopo Barlotti

Poco meno di un anno fa, di questi tempi, Firenze si interrogava su quale allenatore scegliere dopo le (infelici) esperienze di Mihajlovic e Delio Rossi e dopo la (efficace) traghettata di Guerini. Se il mister si fosse scelto sul web, un po' come farebbe oggi la squadra di Beppe Grillo, probabilmente avrebbe vinto Zdenek Zeman: dopo due anni di noia assoluta al tifoso viola bastava tornare a divertirsi, magari a suon di 5-4 e 4-4, e poi chisseneimporta del piazzamento finale. L'altra voce, più o meno fondata, che circolava su radiomercato parlava di un clamoroso ritorno di Cesare Prandelli, pronto a lasciare la Nazionale dopo Euro 2012. E invece la scelta della nuova gestione targata Pradè ricadde su Vincenzo Montella, reduce (come un certo Sinisa) da una buona stagione a Catania.

Ebbene, fra i tanti elogi per lo straordinario lavoro fatto da Montella sulla panchina della Fiorentina oggi possiamo trovare elementi di entrambi gli allenatori su citati. Non a caso qualcuno ha già definito Montella "il nuovo Zeman": sia per la costante mentalità di impostare sempre il gioco dalle retrovie e di cercare sempre e comunque di fare la partita, sia per il dato prettamente numerico. I tifosi viola, guardando le partite di campionato della Fiorentina di Montella, hanno infatti quest'anno assistito a ben 107 gol, di cui 65 fatti e 42 subiti. Un dato, quello di 3,1 gol medi nelle partite giocate dai viola, inferiore solo alla Roma di Zeman e Andreazzoli (i cui tifosi hanno visto 68+54=122 gol in campionato, anche se 3 sono a tavolino). In più, la Fiorentina ha il terzo miglior attacco del campionato (65 gol all'attivo), va in gol da 10 partite consecutive e in stagione ha un solo 0-0 all'attivo (due se ci aggiungiamo la sfortunata sfida di coppa Italia vinta dalla Roma ai supplementari).

Ma al di là dello spettacolo, la Fiorentina di Montella ricorda per i risultati la squadra del miglior Prandelli. Erano quattro anni, dal 2008-09, che i viola non sfondavano quota 60 punti, mentre era dal 2006-07 che la Fiorentina non superava quota 60 gol segnati. Non a caso, senza il tecnico di Orzinuovi, l'Europa è sempre stata un miraggio. Come Prandelli, anche Montella sta diventando sempre più un fiorentino d'adozione - e il coinvolgimento nella Notte Bianca di ieri lo conferma. Ma c'è infine un altro fattore che accomuna Montella a Prandelli: ovvero la (crescente) richiesta alla società di ulteriori sforzi in fase di mercato. "Non è facile perché ci sono squadre con portafoglio tre volte più importante del nostro. Ora dobbiamo confrontarci, bisogna comprare giocatori non da costruire ma di primo livello altrimenti è difficile fare il salto verso le squadre di prima fascia" ha detto Montella, senza polemica alcuna, domenica dopo la vittoria con la Samp. Oggi come allora, basta poco per lottare per traguardi importantissimi: sperando che l'epilogo, stavolta, sia un altro.