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FREDDO APPARENTE

di Simone Bernabei

Quella di ieri doveva essere la giornata del “confronto finale”, quello in cui i tifosi e la squadra avrebbero dovuto affrontarsi in un faccia a faccia per sancire l’armistizio della contestazione in vista del complicatissimo finale di stagione gigliato. Delio Rossi aveva chiesto l’incontro, i capi tifosi, inizialmente, avevano risposto positivamente. Poi, da prima di pranzo alle 16 circa, le cose sono cambiate, i telefoni si sono fatti sempre più bollenti e le idee sempre più confuse. Tutto è iniziato con il comunicato degli ultras del Parterre (Leggi qui), che ringraziavano il mister ma che declinavano l’invito. La Fiorentina, in fondo, è sempre stata la loro ragion d’essere, inutile dunque chiarire le rispettive posizioni. Come a dire: i giocatori facciano i giocatori, noi tifosi lo siamo sempre stati.
Da qui in poi, la situazione è stata tutto un divenire. L’incontro si farà? Si, no, forse, magari nei prossimi giorni. Queste, in sostanza, le risposte dei tifosi a chi chiedeva lumi sull’incontro. Che effettivamente, alla fine non c’è stato e che difficilmente ci sarà nei prossimi giorni. Alcuni gruppi della Curva erano d’accordo, altri no. Niente accordo, niente incontro. Nonostante la trepidante attesa che si respirava fuori dal Franchi, dove in realtà si sono visti pochi curiosi, molti cronisti e ancor più uomini delle forze dell’ordine, che hanno presidiato entrata del parcheggio e accesso principale dello stadio per tutto il giorno. Senza tuttavia dover mai intervenire in alcun modo, perché l’incontro, come detto, non avverrà mai.
E allora? Gelo apparente fra squadra e tifosi. Apparente, appunto. Perché nonostante Delio Rossi non abbia avuto rassicurazioni in merito, il supporto dei tifosi non mancherà nelle prossime partite. Certo la rabbia è tanta e la delusione ancora di più, ma la serie B non fa gola proprio a nessuno e gli attriti verranno, almeno temporaneamente, messi da parte. Tutti uniti, come recita il “Patto per Firenze”, per centrare l’obiettivo salvezza (anche se in realtà inizialmente doveva essere Europa League). Poi, a fine stagione, saranno tirate le somme, ognuno dirà la sua e la rivoluzione coinvolgerà tutti gli ambiti viola. Solo a quel punto, forse, i tifosi e la gente di Firenze in generale potranno superare definitivamente gli attriti società-squadra-tifosi creatisi negli ultimi due anni fallimentari dal punto di vista degli obiettivi.